AgenPress – L’Aula della Camera ha bocciato l’emendamento delle opposizioni al ddl lavoro che mirava a introdurre il salario minimo legale. I voti contrari del centrodestra sono stati 148, quelli favorevoli 111, mentre gli astenuti (Italia Viva) sono stati 6. L’emendamento era firmato dai leader e dai capigruppo di tutti i partiti di opposizione tranne Iv (i primi firmatari Conte, Fratoianni, Richetti, Schlein, Bonelli, Magi).
“Noi non ci arrenderemo mai sul salario minimo. Abbiamo raccolto le firme del paese, forti del sostegno popolare torneremo a interpellare le vostre coscienze. Molti vostri elettori sono favorevoli a questa misura e sono convinto che molti di voi nel foro interno credono che questa misura sia necessaria”, detto in Aula alla Camera il leader di M5s Giuseppe Conte, rivolgendosi alla maggioranza.
“Siamo ancora qui – ha esordito Conte -, per cercare di introdurre in Italia una soglia minima legale che ridia dignità a tante lavoratrici e lavoratori sottopagati. Purtroppo non siamo riusciti a convincere Meloni, Tajani, Salvini e Lupi”.
“Il ministro Tajani ha detto che non si può fare dell’Italia l’Unione sovietica. Ministro, qui ci adeguiamo all’Ue. Questo è come lo Sceriffo di Nottingham, tassa i pannolini e non riesce a tassare extraprofitti di Banche, assicurazioni e industrie di armi che fanno extraprofitti”.
“Se sei amico di Arianna Meloni – ha aggiunto Conte – e hai un autonoleggio passi a gestire l’Ales, passi a uno stipendio di 150.000 euro. E’ questa l’Italia che non vogliamo, lasci i giovani sottopagati e favorisci l’amichettismo. Per questo i nostri giovani cercano rifugio in altri Paese”.