AgenPress. “Le accuse di razzismo rivolte alle forze dell’ordine italiane non trovano alcun fondamento, né nella realtà operativa quotidiana né nei dati oggettivi disponibili. È nostro dovere difendere l’integrità e la professionalità degli uomini e delle donne che lottano ogni giorno per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza alcuna distinzione di etnia, provenienza o orientamento.
Il Rapporto sulla Sicurezza del Ministero dell’Interno del maggio 2023 offre un quadro chiaro della situazione. La popolazione straniera residente in Italia nel 2022 rappresentava circa l’8,5% del totale, ma nello stesso anno le segnalazioni di stranieri ritenuti responsabili di attività illecite sono state 271.026, pari al 34,1% del totale delle persone denunciate o arrestate. Questo dato è in aumento rispetto al 2021, quando la percentuale era del 31,9%.
Ancora più significativo è il coinvolgimento degli stranieri in specifici reati predatori: per i furti, gli stranieri denunciati o arrestati rappresentano il 45,48% del totale, e per le rapine il 47,31%. Alla luce di questi dati, è del tutto naturale che le forze dell’ordine concentrino la loro attenzione operativa sulle aree e sui gruppi che, statisticamente, sono più coinvolti in attività criminali. Pensare che ciò equivalga a razzismo è un errore. Sarebbe come accusare i medici di discriminazione perché si occupano prioritariamente dei malati invece che dei sani: il compito delle forze dell’ordine è, infatti, quello di prevenire e contrastare il crimine, non quello di adottare criteri di intervento casuali o simbolici. È una questione di efficacia e di buon senso.
D’altronde, è noto che fermare per controlli un’auto non sospetta, magari con una bella ragazza alla guida, è, nella maggior parte dei casi, statisticamente meno utile – e molto meno rischioso – che fermare un veicolo con individui che, per atteggiamento o altri elementi oggettivi, potrebbero essere coinvolti in attività illecite. Questa non è profilazione razziale, ma un’analisi operativa basata su anni di esperienza e dati concreti. A chi accusa le forze dell’ordine di razzismo, rivolgo l’invito a riflettere sui numeri e sulla realtà che essi descrivono.
È nostro dovere lavorare per garantire una sicurezza che sia efficace e giusta per tutti, senza lasciarci condizionare da etichette infondate. L’obiettivo rimane quello di proteggere ogni cittadino, indipendentemente dalla sua origine, con interventi mirati e basati su fatti concreti, non su pregiudizi o ideologie”.
Così in una nota il generale Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega.