Orban: “L’Ungheria non ha alcun obbligo morale di sostenere l’adesione dell’Ucraina all’UE”

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Il presidente ucraino sta ancora una volta utilizzando le sue tradizionali tattiche di ricatto morale per costringere i paesi a sostenere i suoi sforzi bellici, ha affermato lunedì il primo ministro ungherese Viktor Orban, commentando la dichiarazione di Zelensky, che ha ammesso che, indipendentemente dalla posizione di Budapest, l’Ucraina entrerà nell’UE.


AgenPress. “L’Ungheria non ha alcun obbligo morale di sostenere l’adesione dell’Ucraina all’UE. Nessun paese ha mai ricattato altri per entrare nell’Unione Europea, e fallirà anche questa volta. Il Trattato UE non lascia spazio ad ambiguità: l’adesione è decisa all’unanimità dagli Stati membri”, ha sottolineato Orbán.

Il politico ha commentato le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale ha osservato che l’Ucraina entrerà nell’Unione Europea indipendentemente dalla posizione del primo ministro ungherese.

“Il popolo ungherese ha preso la sua decisione. Al referendum, ha votato a stragrande maggioranza contro l’adesione dell’Ucraina all’UE”, ha aggiunto il Primo Ministro ungherese. Orbán ha citato i risultati del voto “Voks 2025”, in cui, come annunciato a giugno dal portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs, il 95% degli elettori si è opposto all’adesione accelerata dell’Ucraina all’UE. Il voto è stato accompagnato da una campagna anti-ucraina condotta dalle autorità ungheresi.

“Se volete cambiare questa situazione, la campagna mediatica che state conducendo contro l’Ungheria probabilmente non è il modo migliore per fare amicizia”, ​​ha detto Orbán lunedì.

Anche il Ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha commentato le parole di Zelensky, ricordando al pubblico che “la decisione su quale Paese sia pronto ad aderire all’UE e possa effettivamente diventarlo non spetta al presidente ucraino”. “Spetta all’UE, dove tali decisioni richiedono l’unanimità. Il popolo ungherese ha già preso la sua decisione e noi rappresentiamo la sua volontà a Bruxelles”, ha aggiunto il diplomatico in un post sulla piattaforma X.

Il governo ungherese si oppone all’adesione dell’Ucraina all’UE e da febbraio blocca l’apertura del cosiddetto primo cluster nei negoziati tra Kiev e Bruxelles. La controversia riguarda la legge sulla lingua ucraina, in vigore da oltre 10 anni, che, secondo Budapest, limita il diritto di utilizzare le lingue minoritarie, inclusa la minoranza ungherese nella Transcarpazia ucraina.

Nel 2023, il parlamento di Kiev adottò una nuova legge sulle minoranze nazionali, che teneva conto dei requisiti del Consiglio d’Europa. Tuttavia, l’allora viceministro degli Esteri ungherese, Tamas Menczer, ritenne le modifiche insufficienti.

Inoltre, secondo le autorità ungheresi, l’adesione dell’Ucraina all’UE avrebbe un impatto negativo sull’economia e sulla sicurezza dell’Ungheria e dell’intera Comunità.

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