AgenPress. Questo Governo si è impegnato, senza sosta, per garantire che il percorso di decarbonizzazione fosse sostenibile per le imprese e per la società, e per evitare che la neutralità climatica andasse a scapito della competitività, portando alla deindustrializzazione de facto del nostro Continente.
In questa ottica, stiamo lavorando sulla base di un approccio pragmatico e non ideologico, metodo premiato in occasione dell’ultimo Consiglio Europeo che ha aperto la strada al significativo successo raccolto al Consiglio Ambiente di novembre scorso, dove l’Italia ha assunto un ruolo di rilievo ponendosi alla guida di una inedita coalizione di 10 Stati Membri.
Lavoro che ha permesso di raggiungere un accordo equilibrato e pragmatico, nel rispetto della competitività. Si tratta di un risultato politicamente molto rilevante, che dimostra quanto l’Italia, con il suo approccio concreto e inclusivo, possa essere fondamentale per correggere le troppe politiche dannose portate avanti negli ultimi anni.
L’approccio italiano continua a fondarsi sul principio di neutralità tecnologica e su una visione pragmatica. Posizioni che cominciano a farsi spazio, a partire dalle proposte presentate ieri dalla Commissione europea nell’ambito del nuovo “pacchetto automotive”, fortemente richiesto dall’Italia.
Prendiamo atto, con soddisfazione, che gli sforzi profusi dal nostro governo negli ultimi mesi hanno portato ad aprire una breccia nel muro del dogmatismo green, che ha caratterizzato gli ultimi anni. Ben vengano dunque i passi avanti in termini di maggiore flessibilità per i costruttori di veicoli pesanti; ben venga la rinnovata spinta per un’alleanza europea sulle batterie; ben venga l’esclusione dei veicoli pesanti e delle piccole e medie imprese, nonché i target nazionali e non più aziendali, nel provvedimento sulle flotte aziendali verdi; e ben vengano il superamento del “tutto elettrico” per auto e furgoni al 2035, nonché l’affermazione del principio di neutralità tecnologica.
Sono tutte posizioni che avevamo fortemente sollecitato nel corso degli ultimi mesi, da ultimo indirizzando, insieme ad altri cinque Stati Membri, una lettera alla Presidente della Commissione europea e coordinando la nostra azione con la Germania, che ha inviato a sua volta una propria lettera, dello stesso tenore, a firma del Cancelliere Merz e ha poi sottoscritto un documento italo-tedesco, firmato dai Ministri dell’Industria Urso e Reiche.
