Sudan: la più grande crisi umanitaria a mondo

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AgenPress. Il Sudan vive attualmente la più grande crisi umanitaria al mondo: a fine agosto 2025 si stimavano quasi 10 milioni di sfollati interni. Attualmente oltre 30 milioni di persone – più della metà della popolazione – hanno bisogno di assistenza umanitaria: il 51.4% sono bambini, il 43.4% adulti e il 5.3% anziani.

COOPI è presente nel Paese dal 2004, e dal 2023 ha riorganizzato i propri interventi per rispondere con maggiore efficacia alla crisi. Nel 2024 COOPI, attraverso 10 progetti, ha raggiunto quasi 150mila persone con interventi legati alla sicurezza alimentare, al miglioramento delle condizioni igieniche, all’approvvigionamento dell’acqua, protezione, assistenza umanitaria e riduzione rischi disastri. Negli ultimi mesi, in seguito al recente attacco al campo sfollati di Zamzam e alla conseguente fuga di centinaia di migliaia di persone verso El Fasher, COOPI ha avviato nell’area un intervento umanitario d’urgenza con il sostegno del Sudan Humanitarian Fund di OCHA, contribuendo a ridurre i rischi sanitari per la popolazione colpita e a garantire standard igienici di base.

«Dall’inizio del conflitto COOPI non ha mai lasciato il Paese: abbiamo adattato la nostra risposta affinché potesse essere emergenziale, mantenendo la flessibilità necessaria per raggiungere le persone con una più grave situazione di bisogno», sottolinea, da Port Sudan, Chiara Zaccone, capomissione COOPI in Sudan. «Negli ultimi anni – aggiunge – abbiamo portato avanti interventi volti ad assicurare l’accesso all’acqua potabile, ma anche ai servizi di sostegno psico-sociale, di cui si registra un grande bisogno. La violenza del conflitto ha colpito soprattutto donne e bambini. Il numero di casi di violenza sessuale riportati sia nei confronti delle donne che nei confronti dei bambini purtroppo è molto elevato: i racconti che arrivano dalle persone che stiamo assistendo sono strazianti, pieni di violenza, di traumi, che non sappiamo se potranno mai essere sanati completamente. La guerra sta lasciando un segno profondo, noi di Coopi ogni giorno ci impegniamo per migliorare la vita della popolazione civile, che è la principale vittima del conflitto attualmente in corso».

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