AgenPress. Al Consiglio Europeo faremo, infine, il punto sulla competitività europea, anche alla luce dall’attuale situazione geoeconomica: un tema fondamentale per affrontare le sfide che l’Unione si trova di fronte, inclusa quella della sicurezza e della difesa.
Siamo convinti che la complessità di questo momento imponga uno sguardo ampio e pragmatico, capace di abbandonare i dannosi dogmatismi ideologici che hanno ispirato le scelte passate, di cui oggi vediamo limiti e contraddizioni.
E io penso che questa sia la strada maestra anche per rispondere alle sfide poste dalla nuova Strategia di sicurezza americana. Personalmente penso che sia inutile, o forse addirittura dannoso, lanciare strali contro un nemico immaginario, perché il vero nemico da combattere è la nostra incapacità di decidere, e l’ideologia del declino che l’Unione europea ha, drammaticamente, sposato negli ultimi anni.
Un Continente che non riesce a invertire il suo inverno demografico, che ha scelto la strada della iper-regolamentazione asfissiante a scapito dell’innovazione, che si rassegna alla dipendenza militare dagli Stati Uniti e a quella tecnologica dalla Cina, è un Continente che sembra essersi arreso.
Ma il declino, ancora una volta, non è un destino. È una scelta. Invertire quel declino è una scelta, ed è la nostra. Reagire, decidere, scegliere. Perché l’Europa che amiamo è certo un Continente, ma è soprattutto un contenuto. Valori, identità, visione, innovazione, competitività. Tutto ciò che ha reso grande l’Europa nei secoli deve essere aggiornato e rilanciato.
