Agenpress. Con il Premio “We free – Uomo dell’anno”, la Comunità San Patrignano, in prima linea nella lotta alle dipendenze, premia il Questore di Macerata, Antonio Pignataro per il suo assiduo impegno nella lotta alle tossicodipendenze nel maceratese.
“È un premio importantissimo – dichiara il Questore a In Terris – perché dà valore al lavoro di tutti i poliziotti e le forze dell’ordine di Macerata e rappresenta un alimento che conferisce energia al nostro impegno, alla perseveranza e sacrificio che mettiamo giorno dopo giorno […]. Mi reputo un servitore dello Stato – aggiunge Pignataro – e devo rendere ai miei doveri con disciplina e onore. Nella mia attività ho sempre profuso impegno e perseveranza, intesa come passione felicità e gioia, anche quando ci sono state delle cadute”.
Scelto dal Capo di Polizia, Franco Gabrielli, per gestire l’emergenza a Macerata, Pignataro è stato oggetto di minacce e calunnie: “I momenti difficili quando si lavora per contrastare la piaga della droga s’incontrano – confessa – . Ho ricevuto minacce ma anche critiche nella mia stessa Macerata, persino da parte di rockstar. Ma da ogni caduta ci si rialza sempre con onore”.
L’impegno del Questore ha anche preso la forma del contrasto ai negozi che vendono cannabis light: “quando si ha come oggetto una sostanza drogante come la cannabis, è dovere di ciascuno di noi intervenire affinché i genitori non si disperino nel vedere i loro figli perdersi nella tossicodipendenza […]. Spesso dico ai miei poliziotti che salvare anche solo una persona è una grande vittoria per noi. Certo, non salveremo il mondo, ma una persona in meno nel tunnel della droga significa aver salvato una famiglia”.
E sulle recenti polemiche scatenate dalle critiche di Chef Rubio sulla presunta “impreparazione” degli agenti uccisi nella sparatoria di Trieste, risponde: “Si tratta solo di sciacallaggio che si potrebbe evitare. Da uomo dello Stato, posso assicurare che, da parte delle forze dell’Ordine, ci sono sempre una grande preparazione e un senso del dovere“