Agenpress. L’Ospedale Israelitico di Roma comunica che, in coerenza con i nuovi provvedimenti di sostegno alle strutture sanitarie adottati dalla Regione Lazio, è stata assunta la decisione di rinunciare all’avvalimento del Fondo di Integrazione Salariale per i dipendenti dell’Ospedale pur rimasti inattivi o sottoutilizzati (e comunque non reimpiegabili in altri Servizi) a seguito della sospensione di molte attività sanitarie ed amministrative in conseguenza dell’emergenza sanitaria nazionale.
Si comunica inoltre che dall’inizio della crisi del Covid-19 l’Ospedale Israelitico di Roma non ha mai fruito del FIS per alcun dipendente, contrariamente a quanto alcune organizzazioni sindacali avevano precedentemente comunicato.
“In sede di esame congiunto davanti alle OO.SS., quando ancora non erano definite le decisioni che le istituzioni hanno oggi assunto – dichiara il Direttore Generale dell’Ospedale Israelitico, Giovanni Naccarato -, avevamo già dichiarato che l’Ospedale non avrebbe usufruito del Fondo Integrazione Salariale qualora il SSR avesse introdotto strumenti a sostegno delle strutture sanitarie accreditate.
A fronte della linearità e conseguenzialità delle condotte dell’Ospedale, che si è costantemente mosso con l’intento di arginare le ricadute sociali ed economiche dell’attuale situazione di crisi, nei giorni scorsi le organizzazioni sindacali, il cui approccio era inizialmente apparso altrettanto responsabile, hanno dato mostra di un evidente quanto inspiegabile cambio di atteggiamento ed hanno rilasciato alcune dichiarazioni a mezzo stampa gravemente denigratorie verso l’operato dell’Ospedale, lesive dell’immagine dello stesso ed irrispettose, nella pesante scompostezza dei toni, del duro lavoro del personale impegnato a fronteggiare l’emergenza Covid-19. Si è persa ancora una volta l’occasione per avviare un autentico impegno congiunto in un clima di collaborazione.
Auspichiamo comunque che il corretto, conseguente e trasparente agire dell’Ospedale, induca i responsabili delle dichiarazioni rilasciate dalle sigle sindacali di categoria, a rivedere i propri avventati e strumentali giudizi, ma soprattutto, a comprendere che il percorso di supporto ai lavoratori non può prescindere da un sano e leale confronto tra le parti, approccio che – purtroppo – nel caso di specie, solo l’Ospedale ha rispettato”.