Agenpress – “Mi hanno assicurato che non sarei stata uccisa e così è stato”. Lo ha detto Silvia Romano nel corso dell’audizione con il pm della Procura di Roma, Sergio Colaiocco, e gli inquirenti del Ros.
“In questi mesi sono stata trasferita frequentemente e sempre in luoghi abitati e alla presenza degli stessi carcerieri”, ha aggiunto, spiegando poi la sua conversione all’Islam., “spontanea e non forzata”.”E’ successo a metà prigionia, quando ho chiesto di poter leggere il Corano e sono stata accontentata e grazie ai miei carcerieri ho imparato anche un po’ di arabo. Loro mi hanno spiegato le loro ragioni e la loro cultura. Il mio processo di riconversione è stato lento in questi mesi”.
“Non c’è stato alcun matrimonio né relazione, solo rispetto. Mi sono spostata con più di un carceriere in almeno quattro covi, che erano all’interno di appartamenti nei villaggi. Loro erano armati ed a volto coperto, ma sono sempre stata trattata bene ed ero libera di muovermi all’interno dei covi, che erano comunque sorvegliati”.