Coronavirus. Cina, 7 nuovi casi. Città di Jilin in lockdown. Sospese attività di massa

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Agenpress – La Cina ha registrato ieri 7 nuovi casi di Covid-19, di cui uno importato da Shanghai e sei di trasmissione interna nella città di Jilin, nell’omonima provincia del nordest che confina con la Corea del Nord. La Commissione sanitaria nazionale, che ha escluso anche oggi altri decessi, ha precisato che 18 persone sono state dimesse dagli ospedali, facendo scendere a 104 i ricoverati su scala nazionale. I contagi complessivi, invece, sono saliti a 82.926, di cui 78.189 risoltosi con la guarigione e 4.633 con la morte. I casi importati si sono portati a quota 1.692, di cui 1.628 finiti con la guarigione e 64 (3 in gravi condizioni) ancora sotto le cure mediche.

La città di Jilin, nell’omonima provincia cinese del nordest, è in parziale lockdown dopo la chiusura dei confini, la sospensione dei trasporti e lo stop a scuole e locali pubblici, come cinema, teatri e palestre.  Con oltre 4 milioni di abitanti, la città ha visto ieri 6 nuove infezioni. Ai residenti sarà permesso di lasciare la città solo con esito negativo al test dell’acido nucleico nelle ultime 48 ore e il rispetto di un rigido periodo di “auto-isolamento”.

Il governo locale, in una nota, ha disposto l’immediata sospensione di ogni attività di massa in luoghi pubblici, chiedendo alle farmacie di comunicare ogni vendita di medicinali antivirali e contro la febbre.

I ristoranti possono restare aperti, ma non più di 3 o 5 persone possono sedere allo stesso tavolo, e i clienti devono osservare la distanza di almeno un metro. La provincia di Jilin, che confina con la Corea del Nord e in minima parte con l’Estremo Oriente russo, è da alcuni giorni sotto pressione dopo un primo focolaio a Shulan, città di 670mila abitanti nell’amministrazione di Jilin, trasformando l’area nella più a rischio in Cina per quanto riguarda il virus. La città di Jilin ha effettuato indagini su possibili contagi dopo l’accertamento di 22 persone positive, di cui 21 nella provincia e una a Shenyang, nel vicino Liaoning, spingendo a una maggiore vigilanza sull’uso di mascherine e disinfettanti.

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