Agenpress – “L’Ue ritiene che il dibattito democratico, la consultazione delle principali parti interessate e il rispetto dei diritti e delle libertà a Hong Kong rappresenterebbero il modo migliore di procedere nell’adozione della legislazione nazionale in materia di sicurezza, come previsto dall’articolo 23 della legge di base”.
Lo riferisce in una nota l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell sottolineando che l’Ue “sostiene al contempo l’autonomia di Hong Kong e il principio ‘un Paese due sistemi’ e continuerà a seguire da vicino gli sviluppi”.
Gran Bretagna, Australia e Canada esprimono “profonda preoccupazione”. Lo si legge in una dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri dei tre Paesi, Dominic Raab, Marise Payne e François-Philippe Champagne. Nella nota, diffusa dal Foreign Office si ricordano gli impegni “legalmente vincolanti” sull’autonomia di Hong Kong firmati nelle dichiarazione congiunta che segnò la restituzione alla Cina della ex colonia britannica.
“La Dichiarazione Congiunta firmata dalla Cina con il Regno Unito – si ricorda nella nota – prescrive che Hong Kong abbia un alto grado di autonomia. Essa prevede inoltre che i diritti e le libertà, incluse quelle degli individui, di stampa, di riunione, di associazione e altri, siano assicurati per legge a Hong Kong” e che le tutele sui diritti umani stabilite dall’Onu “restino in vigore”.
La legge annunciata da Pechino – proseguono i ministri di Londra, Canberra e Ottawa – laddove “introdotta a Hong Kong senza il coinvolgimento diretto della sua popolazione, del suo governo e del suo sistema giudiziario minerebbe chiaramente il principio ‘Un Paese, Due Sistemi’, in base al quale” al territorio “è garantito un alto grado di autonomia”.