Agenpress – “La situazione a Hong Kong è sempre più tesa: Lord Chris #Patten, l’ultimo governatore britannico di #HongKong, ha chiesto pochi giorni fa che venga nominato un inviato speciale delle #NazioniUnite per difendere i diritti umani in città, di fronte ad una crescente protesta internazionale contro la mossa della #Cina di imporre una controversa legge “sulla sicurezza nazionale” che in realtà sarà utile a Pechino per *reprimere il dissenso* sull’ex città-Stato”.
Lo scrive Giulio Terzi sulla sua pagina facebook. “I cittadini di Hong Kong sono impegnati da mesi in un’intensa e legittima lotta *non violenta* per difendere la democrazia e le libertà e i diritti umani nella loro città. Pechino, come al solito, *non rispetta* i trattati internazionali, che ha sottoscritto e ratificato, e che garantirebbero a Hong Kong uno “statuto speciale” democratico: la parola del Governo Cinese vale qualcosa…? Quest’atteggiamento *arrogante e sprezzante* del diritto (e dei diritti delle persone…) mi lascia ogni giorno più *senza parole*.
Amarezza, peraltro, condivisa anche da altri rappresentanti delle Istituzioni: “Nei miei rapporti con la Cina, nel corso di molti anni, ho imparato qualcosa di innegabile: non rispettano le stesse regole degli altri paesi”, ha dichiarato l’ex Vice Ministro degli Interni britannico e membro onorario del Comitato Globale per lo Stato di Diritto mr. Norman Baker. “Quando sono andato a Pechino, come Ministro dei Trasporti della Gran Bretagna, sono stato avvertito dal Ministero degli Esteri di non prendere con me il mio telefono o il mio portatile, perché si presumeva che, se l’avessi fatto, i cinesi avrebbero sottratto tutte le informazioni dal dispositivo”.
“Nella residenza dell’Ambasciatore Britannico, ho rivolto all’ambasciatore una domanda sulla situazione politica locale: mi ha accompagnato il giardino e, a bassa voce, mi ha riferito che la residenza era piena di spie e che sarei dovuto stare molto attento a quello che dicevo. Questo equivale a giocare molto sporco…”. Ma è soprattutto un’ altra vicenda che attira fortemente la mia attenzione in questa triste giornata di memoria e di ricordo: il governo filo-cinese di Hong Kong, *ha vietato per la prima volta nella storia la veglia annuale del massacro di Tiananmen*.
“La polizia ha scritto: “Le assemblee pubbliche sono un’attività ad alto rischio per le folle che creano”: mentre i centri commerciali sono completamente aperti, fare shopping per le autorità cinesi non pregiudica la sicurezza di nessuno, mentre partecipare a una manifestazione con mascherina, regolarmente distanziati, invece “minaccia la vita e la salute stesse dei cittadini, mettendo in pericolo la sicurezza pubblica”… Ebbene, preferisco non commentare oltre. In risposta a questo divieto, i cittadini stanno organizzando una veglia online, con l’impegno a osservare un minuto di silenzio alle 20:09. “Piangeremo singolarmente. Speriamo che ci siano candele accese in vari quartieri della città. Ogni veglia a lume di candela sarà spontanea e non costituisce un’assemblea”, hanno dichiarato i rappresentanti della cittadinanza di Honk Kong… E’ davvero sconcertante come l’Occidente, vittima della propria superficialità e indifferenza, non comprenda appieno l’importanza delle lotte in corso in questo “bastione orientale” della democrazia… Vorrei che il mio appello risuonasse forte e chiaro: cittadini di Honk Kong, SIAMO CON VOI, in questa data simbolica e importante: RESISTETE! E chiedo a tutti i membri di questa community di condividere questa post: facciamo sentire la nostra VOCE!”