AgenPress. Sono stato il primo – dichiara il legale – a denunciare Conte e Speranza: “Sapevano dello stato d’emergenza ma ci hanno mentito”, vedasi Libero quotidiano.
“Il governo sapeva dello stato d’emergenza, ma non ha tutelato l’interesse pubblico omettendo e rallentando la messa in sicurezza di tutta l’Italia”. Questa è l’accusa mossa dall’avvocato Luca Di Carlo. “Il governo che pretende di apparire come “Salvatore della Patria” ha nascosto la realtà dei fatti. L’accusa? “Pioveranno processi per il risarcimento dei danni alle vittime anche quelle inerenti le cause di servizio”, assicura Di Carlo.
Come riportato da La Repubblica, l’oggetto della riunione era la presentazione di uno studio – realizzato da Stefano Merler – intitolato “Scenari di diffusione di 2019-NCOV in Italia e impatto sul servizio sanitario, in caso il virus non possa essere contenuto localmente”. In molti avevano etichettato il Covid-19 come una semplice influenza, ma il ricercatore fin da subito aveva messo le cose in chiaro: “È una cosa seria, anzi serissima”. Il 5 febbraio Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, lo avrebbe invitato a Roma a una riunione a porte chiuse per poi sollecitarlo a produrre lo studio ufficiale del 12 febbraio.
Spunta il report segreto
L’iniziativa affidata a Merler si basava sui dati arrivati dalla Cina fino a quel momento, con l’intento di provare a descrivere cosa sarebbe potuto accadere nel nostro Paese. I due scenari considerati più concreti erano R0 1.3 e 1.7: nel primo caso il numero di contagi avrebbe toccato quota un milione; nel secondo addirittura due. Inclusi i casi gravi che necessitavano di cure, che potevano oscillare tra 200 e 400mila. Il fabbisogno totale di letti in terapia intensiva variava tra 60 e 120mila. Dalla studio si apprende che nel momento di picco ci sarebbe stato un gap di circa 10mila letti nei reparti di terapia intensiva.
Adesso le 55 pagine con scenari choc nel piano segreto del governo
Va detto che il documento non faceva riferimento a un possibile numero di vittime. Tuttavia la stima di Merler era da brividi: il tasso di letalità registrato in Cina applicato agli scenari italiani avrebbe potuto provocare tra i 35 e i 60mila morti da Coronavirus. Andrea Urbani, direttore generale del Ministero della Salute, aveva riferito dell’esistenza di uno studio epidemiologico italiano sul Covid-19 che “contiene tre scenari per l’Italia, uno dei quali troppo drammatico per essere divulgato senza scatenare il panico tra i cittadini”. Ecco perché il piano “è stato secretato”. Il documento in questione è stato ottenuto dopo oltre 100 giorni di dialogo con il dicastero della Salute e la Protezione Civile.