Roma. Ragazze investite e uccise. Pm chiede 5 anni per Pietro Genovese

AgenPress –  Il pm di Roma ha chiesto una condanna 5 anni a di carcere per Pietro Genovese, il giovane accusato di duplice omicidio stradale per avere investito e ucciso Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli la notte del 22 dicembre del 2019 a Roma. Il fatto avvenne in Corso Francia. Il processo si svolge con il rito abbreviato davanti al gup Gaspare Sturzo.

“Non ho visto le due ragazze, ricordo di essermi fermato e di essere ripartito con il verde – ha detto invece lo stesso Pietro Genovese davanti al giudice del tribunale – non volevo uccidere nessuno nè volevo scappare – ha aggiunto – la mia vita è distrutta”.
L’esito del processo dipenderà anche dagli accertamenti sulla posizione di Gaia e Camilla al momento dell’impatto. Si tratterà di stabilire con certezza se le due amiche erano sulle strisce pedonali quando sono state investite o no. Per il consulente dell’accusa avrebbero attraversato a circa venti metri di distanza dalle strisce, passando con il rosso. Non sono d’accordo i consulenti delle parti civili, secondo cui Gaia e Camilla sono state travolte dall’auto di Genovese proprio sulle strisce che avevano cominciato ad attraversare mano nella mano con il verde per i pedoni.

Una tragedia avvenuta poco dopo la mezzanotte quando mancavano un paio di giorni al Natale dell’anno scorso. Pietro Genovese, 21 anni,  in macchina insieme a due amici, investì Gaia e Camilla nei pressi del viadotto di corso Francia. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, al momento dell’impatto il giovane alla guida andava a circa 90 chilometri all’ora, quasi il doppio della velocità consentita in quel tratto di strada e il suo tasso alcolico rilevato era tre volte superiore ai limiti di legge.

Proprio la mamma di Camilla ha criticato le dichiarazioni spontanee fatte dall’imputato davanti al gup. “Sono profondamente delusa dalle dichiarazioni di Genovese, sembrava una recita, lui era indifferente a quello che è successo. Non si è mai voltato a guardarci. Non ha mai chiesto perdono”, ha detto Cristina Romagnoli. “Genovese ha ribadito le sue assurdità, come quella di essersi fermato e di non averle viste. Al di là del ‘sono affranto’, non ci ha detto altro. Non si è mai girato. Sembrava che seguisse un copione imparato a memoria”.

 

 

 

 

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