AgenPress. Stefano Ceccanti, costituzionalista e deputato del PD, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
“Non c’è nessuna norma che proibisca la possibilità di partecipare a distanza ai lavori del parlamento, è solo un conservatorismo mentale che blocca questo –ha affermato Ceccanti-. Quando c’è un impedimento rilevante come una grave malattia, si può fare questo come è accaduto in tutti i parlamenti dei Paesi democratici.
Io ho presentato una richiesta di regolamentazione copiata dal Parlamento spagnolo. Il problema è che da noi si pensa di risolvere le cose in modo ultra-pragmatico, per esempio se si ammalano 10 parlamentari di maggioranza, si chiede a 10 parlamentari di opposizione di non votare. Ma ci sono argomenti su cui queste cose non si possono fare, ad esempio se c’è una votazione con quorum rafforzato.
Conviene a tutti fare una regola che disciplini questi casi, a me sembra una cosa di buon senso, prima se ne rendono conto tutti e meglio è. E’ molto meglio un voto a distanza che un non voto, altrimenti il parlamento si blocca. Mi rispondono che è importante in maniera assoluta la fisicità del parlamento, per cui non si è neanche accettato che si potesse votare nello stesso palazzo dalle commissioni, vedo una chiusura mentale che è assolutamente inaccettabile”.