AgenPress – Il procuratore antiterrorismo francese, Jean-François Ricard, ha confermato in conferenza stampa che il killer del professore di storia Samuel Paty era ceceno, nato nel marzo 2002 a Mosca ed ha aggiunto che si chiamava Abdoullakh Abuyezidvich Anzorov. Ricard ha aggiunto che non era segnalato dai servizi come a rischio radicalizzazione, era noto per piccoli reati e “beneficiava in Francia dello status di rifugiato”.
Il procuratore ha precisato che nel cellulare del killer sono stati ritrovati, fra l’altro, una foto della vittima, il messaggio di rivendicazione che lui stesso ha pubblicato su Twitter prima di essere ucciso dai poliziotti e una foto del cadavere.
Il padre dell’allieva che contestava la lezione del professor Samuel Paty sulla libertà d’espressione, nella quale furono mostrate due delle caricature di Maometto, “pubblicò sulla sua pagina Facebook un testo” in cui accusava l’insegnante “facendone il nome e aggiungendo il suo numero di telefono”, ha aggiunto il procuratore.
Dopo la lezione del 5 ottobre sulla libertà d’espressione, “un dibattito fu organizzato dal 7 ottobre sulla pubblicazione delle caricature di Maometto sulla pagina Facebook del padre di una studentessa. Fu diffusa una ricostruzione dei fatti in cui si parlava di un’immagine del profeta nudo e si invitava alla mobilitazione contro il professore”.
Militante islamico molto attivo in Francia, Abdelhakim Sefrioui, è uno dei 9 fermati dopo la decapitazione del professore di Storia Samuel Paty, in banlieue di Parigi, secondo quanto si apprende da fonti dell’inchiesta. Sefrioui è l’uomo che accompagnò l’8 ottobre il padre di una studentessa dalla preside della scuola di Bois d’Aulne di Conflans-Saint-Honorine per chiedere l’esclusione dalla scuola dell’insegnante che aveva mostrato in classe le caricature di Maometto.