Sen. Fiammetta Modena(FI) al Premier Conte: “Giustizia civile in ginocchio, il quadro è gravissimo”

AgenPress. “È gravissimo quanto sta accadendo in queste ore. Sul fronte della giustizia il Governo Conte non ha accolto le proposte legittime degli avvocati volte a garantire la continuità della giustizia civile e la sicurezza di molti operatori in questa nuova fase di recrudescenza della pandemia di Covid-19 – a parlare è la Senatrice Fiammetta Modena, membro della commissione giustizia – é di qualche giorno fa la durissima presa di posizione del Presidente di UNCC, l’Unione Nazionale delle Camere Civili, Antonio de Notaristefani in quale ci ricorda con grande coraggio e chiarezza che “Non è stato previsto l’obbligo di celebrare le udienze a orari sfalsati per evitare assembramenti, né la semplificazione della trattazione scritta: situazione inaccettabile”.

Perché non dirlo con chiarezza- aggiunge l’esponente di Forza Italia – nel Dl Ristori, infatti, non sono previsti né l’obbligo per i giudici di scaglionare gli orari delle udienze celebrate in presenza, al fine di evitare assembramenti nei Tribunali, né la semplificazione del procedimento di trattazione scritta, che risulta assolutamente necessario per assicurare che i procedimenti possano continuare anche nel caso in cui i dipendenti degli Uffici giudiziari lavorino in smart working.

Come si fa non sottoscrivere il documento del Presidente Notaristefani?  Anzi, il presidente dell’Unione Camere Civili ha detto meno di quanto in realtà accade nei nostri tribunali.

Nei tribunali, anche se non più come prima, io mi considero a casa mia essendo io avvocato come tanti, ma la situazione è diventata addirittura intollerabile. Il Governo Conte e il ministro della giustizia Alfonso Bonafede hanno calpestato la nostra tradizione e la nostra storia. Oggi la nostra battaglia comune è volta a garantire la sicurezza e la salute di tutti coloro che frequentano i Tribunali, come dipendenti, giudici, avvocati, e al contempo impedire che la giustizia civile sia costretta a fermarsi. Purtroppo – ha dichiarato il Presidente di UNCC, Antonio de Notaristefani- dobbiamo constatare che le richieste da noi avanzate non sono state prese in considerazione.

Questo ci rammarica molto – dice ancora  la Senatrice forzista – non è possibile- e qui hanno perfettamente ragione le Camere Civili– che in queste giornate in cui il numero dei contagi a livello nazionale è alto, gli avvocati debbano assembrarsi nei corridoi dei Tribunali perché le udienze non vengono celebrate a orari sfalsati. Allo stesso modo, è inaccettabile che non sia stato semplificato il procedimento di trattazione scritta, quando tutti sanno che i dipendenti degli Uffici giudiziari che lavorano in smart working non hanno un’adeguata possibilità di accedere alla rete dei Tribunali.

Al premier Conte – conclude la  Modena –  avvocato anche lui come il ministro Bonafede e come molti di noi- voglio dire che il rischio di un nuovo blocco della giustizia civile è altissimo. In gioco ci sono da una parte la salute di tutti coloro che frequentano abitualmente i Tribunali per lavoro, dall’altra il diritto di tutti i cittadini a tutelare i propri diritti tramite il ricorso a una giustizia che funzioni. Il Presidente delle Camere Civili ci dice una cosa molto grave: “Avevamo chiesto al Governo buon senso e capacità di organizzazione e previsione: non siamo stati ascoltati”. Personalmente sottoscrivo questa denuncia e farò di tutto perché i problemi delle Camere Civili diventino un caso politico nazionale.

 

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