Gli astronauti statunitensi hanno riportato 382 chilogrammi (842 libbre) di rocce e suolo durante il programma Apollo, tra il 1969 e il 1972, mentre l’Unione Sovietica ha raccolto 170,1 grammi (6 once) di campioni nel 1976.
Nei decenni successivi, i dati delle missioni di telerilevamento orbitali hanno dimostrato che c’è una diversità molto maggiore di tipi di rocce ed età sulla luna rispetto a quanto suggeriscono i campioni esistenti.
La sonda Chang’e-5 tenterà di raccogliere 2 chilogrammi (4,5 libbre) di campioni in un’area della luna precedentemente non visitata – una massiccia pianura lavica nota come Oceanus Procellarum, o “Oceano delle Tempeste”.
Secondo la NASA, questa grande macchia scura, che si estende per circa 2.900 chilometri (1.800 miglia) di larghezza, potrebbe essere una cicatrice di un gigantesco impatto cosmico che ha creato un antico mare di magma.
Questi campioni potrebbero aiutare gli scienziati a capire di più sulle origini e le basi della luna e gettare le basi per missioni di recupero di campioni più complesse in futuro, potenzialmente su altri pianeti.