Il geologo Mario Tozzi, primo ricercatore CNR e noto divulgatore scientifico esperto di ambiente spiega perché l’umanità abbia ancora poco tempo per salvarsi, soffermandosi sull’importanza del messaggio di ecologia integrale di Papa Francesco
AgenPress. “Il Covid passa ma il disastro climatico prodotto dall’uomo non passerà in pochi mesi!”. Lo dice alla giornalista Milena Castigli di In Terris il noto divulgatore scientifico Mario Tozzi, primo ricercatore CNR, conduttore televisivo, scrittore, autore ed esperto di ambiente, scienza, giovani e dinamiche sociali.
Biografia di Mario Tozzi
Nato a Roma, diplomato in maturità classica, laureato in Scienze Geologiche e Dottore di Ricerca in Scienze della Terra, è attualmente Primo Ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e si occupa dell’evoluzione geologica del Mediterraneo centro-orientale, studiando le deformazioni delle rocce. È autore di decine di pubblicazioni scientifiche su riviste italiane e internazionali, di guide geologiche e di dispense per i corsi universitari.
È membro del Consiglio Scientifico del WWF e del Festival della Scienza di Genova ed è anche Cavaliere della Repubblica.
Dal 2019 conduce “Sapiens, un solo pianeta” su Rai Tre. Ha condotto “Fuori Luogo” su Rai1 (2014-2017), dopo essere stato alla guida di “Atlantide”, “Allarme Italia” (2011-2012) e “La Gaia Scienza” su La7.
Tra i numerosi programmi televisivi che ha condotto e documentari che ha realizzato, ricordiamo su Rai Tre: “Terzo Pianeta” (2007-2008); “Gaia – il pianeta che vive” (2000-2007); “King-Kong”, di cui e’ stato inviato speciale (1999-2000); oltre a 10 documentari di 30′ “La Via Francigena” per Rai Giubileo-RaiTre. Collabora al “Kilimangiaro” (Rai3) e a “Che fuori tempo che fa” (Rai1). Ha inoltre condotto per Rai International una serie di 120 documentari di 15′ della serie “Che bella l’Italia” (dalle città e cittadine italiane) e 8 documentari di 45′ da alcune grandi città italiane. Ha collaborato a “Geo & Geo” su RaiTre (1996-2004). Ha condotto su RadioDueRai il programma radiofonico Tellus (con Federica Cifola) e collabora con l’emittente Radio-Radio.
Attualmente scrive su La Stampa di Torino, su Qui Touring e su Le Frecce. Ha collaborato con National Geographic, Newton, Natura, Oasis e Consumatori Coop.
Il nuovo libro: “Un’ora e mezza per salvare il mondo”
Molti i libri pubblicati. Ha infatti scritto: “Manuale geologico di sopravvivenza planetaria” (Theoria, 1996), “La dinamica della Terra” (CUEN, 1997), “Annus Horribilis” (CUEN, 1998) e libri di testo di Scienze della Terra, per le scuole superiori (Principato Editore). Ha scritto manuali e libri per ragazzi per Motta Editore e per le Edizioni Panini. Ha collaborato con UTET (2004-2009) e Treccani (2011).
Ha collaborato con De Agostini realizzando: “Gaia, un solo pianeta” (2009), “I perché delle Scienze della Terra” (2010) e “Viaggio in Italia” (2010). Ha scritto “Nel nome del Parco” (Effequ, 2010), “Il futuro dell’energia” (con Valerio Rossi Albertini, Edizioni Ambiente 2011) e “Perché i vulcani si svegliano” (con Federico Taddia, Giunti, 2011).
Per Rizzoli ha pubblicato: “Gaia. Viaggio nel cuore dell’Italia” (2004); “Catastrofi” (2005); “L’Italia a secco” (2006), “L’Italia segreta” (2009) e “Pianeta Terra ultimo atto” (2012). Per Einaudi ha pubblicato “Tecnobarocco” (2015) e “Paure Fuori Luogo” (2017). Per Mondadori ha pubblicato “L’Italia intatta” (2018) e “Come è nata l’Italia. All’origine della grande bellezza” (Mondadori, 2019).
Il suo ultimo lavoro, “Un’ora e mezzo per salvare il mondo. I veri motivi per cui dobbiamo tornare subito a occuparci del riscaldamento globale“, scritto con Lorenzo Baglioni, è edito da Rai Libri (2020).
Come divulgatore scientifico ha sviluppato diversi progetti sulla comunicazione di temi ambientali di forte e spesso drammatica attualità, quali il risparmio energetico, il riciclaggio dei rifiuti, il risparmio idrico e la situazione ecologica del pianeta che si sono tradotti in altrettante conferenze sceniche (TED) di forte impatto spettacolare: “Del Buio e della Luce”, “Trash”, “Lo Stato dell’Acqua” e “Fine Corsa?”.
È stato testimonial di diversi progetti ambientali per sensibilizzare la società civile italiana sulle tematiche ecologiche. In merito, tiene conferenze e seminari in tutta Italia.
L’intervista
Dottor Tozzi, nell’introduzione al suo ultimo libro “Un’ora e mezza per salvare il mondo” scrive ché “è ora di darsi una mossa”. Perché?
“Perché, per quel che riguarda il clima, non c’è più tempo da perdere. Anche se il genere umano fermasse oggi stesso tutte le sua attività, comprese le fabbriche, gli allevamenti intensivi e il traffico che producono gas clima-alteranti, prima di vedere la temperatura scendere – e non continuare a vederla salire come sta avvenendo ora – ci vorrebbe mezzo secolo. Quindi, il tempo è poco. Anzi, siamo già in ritardo!”.
Cosa pensa del movimento Fridays for Future, specificatamente del fatto che è partito non da rappresentanti istituzionali ma da una studentessa 16enne, Greta Thunberg?
“Penso molto male delle istituzioni che non danno sufficiente importanza al problema concreto e reale dei cambiamenti climatici; al contrario, penso molto bene di Greta Thunberg e di tutti i ragazzi che si mobilitano per un loro diritto: avere un futuro”.
Pensa che i millennials abbiano in mano il futuro ma anche il presente della nostra sopravvivenza?
“Non ce l’hanno in mano adesso, ma hanno capito il problema. Purtroppo nessuno li ascolta perché viene detto loro che sono troppo giovani o che sono manipolati. Qualcuno è arrivato a ipotizzare dei ‘poteri forti’ dietro a Greta, come se fosse un burattino nelle mani di chissà chi. Invece, gli unici poteri forti sono quelli del petrolio e del carbone che continuano a speculare sul futuro di tutti. Queste multinazionali sono i veri poteri forti, non certo Greta”.
Eppure ci sono persone che continuano a negare la teoria dello scioglimento dei ghiacci così come del surriscaldamento globale…
“Sì, ma nessuna di loro è uno scienziato! Gli scienziati al contrario sono tutti d’accordo: il clima sta cambiando in maniera anomala, accelerata rispetto al passato, e questo dipende esclusivamente dagli uomini”.
“Infatti, se contiamo le pubblicazioni scientifiche in riviste internazionali sul clima che dicono che il cambiamento climatico è accelerato, anomalo e dipende dagli uomini sono il 99,5%. Chi nega questa evidenza o non è uno scienziato, o è in malafede, perciò manovrato da quei poteri forti di cui sopra. Basta con questi negazionisti pagati dalle aziende!”.
Da chi verrebbero pagati?
“Dalle multinazionali petrol-carbonifere che spendono ogni anno decine di milioni di dollari per fare disinformazione sul clima. Lo fanno apposta, per confondere le persone, come fecero a suo tempo le grandi industrie produttrici di tabacco quando uscirono i primi dati sulle sigarette che sono cancerogene”.
Perché le istituzioni non farebbero abbastanza, secondo Lei?
“Le istituzioni non si muovono abbastanza perché sanno che, per cambiare davvero, dovrebbero prendere decisioni impopolari che non vogliono prendere. Greta e, voglio sottolinearlo, anche Papa Francesco – che sono più liberi – raccomandano di ascoltare gli scienziati”.
Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’” ha incentrato il suo messaggio sulla protezione del creato. Cosa pensa di questo Papa e del suo impegno ecologista?
“Penso tutto il bene possibile. Finalmente un Papa che senza mezzi termini dice che, sul clima, bisogna ascoltare gli scienziati. E’ una svolta epocale, un grande passo avanti. Papa Francesco, inoltre, dimostra di avere una spiccata sensibilità ecologica che non posso che condividere ed apprezzare. Insomma, un Pontefice ‘green’ che ha compreso il nesso indissolubile che lega uomo e ambiente. Speriamo che anche i governanti lo comprendano alla svelta: all’umanità è rimasto poco tempo!”.