Confeuro: pesticidi, le norme attuali non bastano per tutelare salute e ambiente

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AgenPress. Le norme in vigore non riescono a tutelare fino in fondo la qualità degli alimenti che consumiamo ogni giorno, mettendo a rischio l’ambiente e la salute – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. La conferma arriva dal dossier ‘Stop Pesticidi’ di Legambiente, che ha trovato residui di pesticidi in quasi la metà dei campioni analizzati.

Più in particolare, almeno un residuo è stato identificato in oltre il 70% della frutta, con picchi dell’89,2% nell`uva da tavola, dell`85,9% nelle pere e dell`83,5% delle pesche. Nel complesso, i campioni fuori norma non superano l’1,2%, ma è inevitabile notare che ben il 46,8% di quelli regolari presenta uno o più residui.

Anche prodotti considerati salutari come quelli ortofrutticoli devono scontare il prezzo di un’agricoltura che non riesce a fare a meno di un massiccio utilizzo di pesticidi e fitofarmaci. Sostanze che inevitabilmente finiscono nei nostri piatti – continua Tiso. Se da una parte cresce la domanda di cibo biologico, dall’altra queste analisi rivelano che il sistema agricolo non è ancora in grado di fare il salto di qualità per soddisfarla. Per questo è compito del Governo e dell’Europa incentivare metodi di produzione biologici che rendano la riconversione conveniente.

Le future regole sui fitofarmaci saranno decisive ai fini della transizione verde dell’agricoltura europea. Non può esserci vera svolta senza una loro sostanziale riduzione e il divieto di quelli più nocivi. Un segnale positivo è arrivato in questi giorni dalla Commissione europea, che ha messo al bando il Mancozeb. Molto però resta da fare per invertire la rotta, in particolare dopo che il voto del Parlamento europeo sulla nuova Pac ha posto una seria ipoteca sul Green Deal annunciato dalla Commissione.

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