Fiammetta Modena (Forza Italia): “INPGI in rosso. Intervenga il Governo. In forse la libertà di stampa”

AgenPress. La senatrice Fiammetta Modena (Forza Italia), membro della commissione giustizia di Palazzo Madama,  pone al Governo il Caso-INPGI e la crisi devastante in cui versa l’Istituto di Previdenza dei Giornalisti Italiani. Con una interrogazione al Ministro del Lavoro la senatrice di Forza Italia chiede con forza che il Governo faccia di tutto per risanare il dissesto finanziario dell’Ente, pena la morte civile di un Paese dove la libertà di stampa è sempre stato un presidio di immenso valore sociale.

“L’ente di via Nizza, unico tra tutte le  Casse previdenziali privatizzate ad assicurare i giornalisti lavoratori subordinati e a sobbarcarsi i pesantissimi oneri degli ammortizzatori sociali nel settore editoriale in crisi strutturale da una decina d’anni- ricorda la senatrice di Forza Italia al Ministro del Lavoro- perde oggi ben 550 mila euro al giorno e i suoi conti del 2020 si chiuderanno con un rosso record di circa 250 milioni di euro (circa 500 miliardi di vecchie lire), nonostante il tesoretto; di 65 milioni di euro, che è stato nel frattempo azzerato e che era stato accumulato grazie al contributo determinante dei giornalisti pensionati per effetto del taglio triennale 1° marzo 2017- 29 febbraio 2020 delle pensioni superiori ai 38 mila euro lordi l’anno e al blocco per 9 anni della rivalutazione delle pensioni”.

Per l’INPGI 1 è, purtroppo, allarme rosso. Per salvare l’INPGI 1 dal Commissariamento, garantendone la sua tenuta e sostenibilità, occorre -per la senatrice Fiammetta Modena- “riconoscere a questo benemerito ente il suo ruolo decisivo a presidio della democrazia e dell’informazione nel nostro Paese, ma è necessario ampliare al più presto la platea degli iscritti inserendovi tutti coloro che a qualsiasi titolo oggi svolgono attività giornalistica nel senso più ampio di questa  parola come free lance o nelle redazioni di agenzie di stampa, quotidiani, periodici, come comunicatori bloggers, informatici, uffici stampa pubblici e privati, finti Co.co.co. , finte partite Iva, finte cessioni del diritto d’autore, autori testi, ecc”.

“E indilazionabile – conclude quindi la senatrice Modena nella sua interrogazione al Ministro del Lavoro- anticipare al massimo l’ingresso dell’INPGI 1 di circa 9 mila comunitari privati e di altri 5 mila 500 comunicatori pubblici che oggi versano all’INPS. L’art. 16 quinquies della legge n. 58 del 28 giugno 2019 prevede, infatti, solo dal 1° gennaio 2023 l’ingresso dell’INPGI 1 di questi circa 14 mila 500 comunicatori pubblici e privati che oggi versano all’INPS per i quali è stato già accantonato ora per allora fino al 2031 nel bilancio dello Stato complessivamente circa un miliardo e mezzo di euro dei loro futuri contributi previdenziali proprio per garantire la tenuta e la sostenibilità dell’ente dei giornalisti.

Questo almeno è quello che ci ha spiegato con documenti ineccepibili e carte alla mano il sindaco dell’Istituto Pierluigi Franz che in questa battaglia rischia di restare solo. E in più occorre diffidare dei finti accordi dei vertici Inpgi con il Sottosegretario all’Editoria Martella, quest’ultimo non ha nessuna delegare a trattare la questione che spetta al ministro del lavoro Catalfo, conclude Fiammetta Modena”.

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