AgenPress – “Tutti sanno che i dossier su di me sono confezionati su misura. Adesso appare che non sono stati confezionati fino in fondo, mancano molti elementi, anche dal punto di vista della pubblica accusa”.
Lo dice Benyamin Netanyahu definendo “confezionate” le accuse contro di lui, ribadendo in tribunale a Gerusalemme la sua non colpevolezza. Il premier è accusato accusato di corruzione, frode e abuso di potere. Nell’udienza di oggi deve rispondere all’atto di accusa.
“Per cui – ha aggiunto riferendosi alle prossime decisioni dei giudici sul prosieguo delle udienze – non credo che si affretteranno a passare all’esame delle prove. Se questo avvenisse la cosa apparirebbe come un intervento plateale nelle elezioni”.
Netanyahu ha poi sottolineato che le accuse da parte dell’avvocato della pubblica accusa Liat Ben-Ari “si stanno sbriciolando”. In particolare si è riferito alle eccezioni presentate dalla sua difesa che contestano il fatto che gli investigatori non abbiano ricevuto “l’autorizzazione” del Procuratore generale Avichai Mandelblit. “Ci sono stati ricatti e minacce”, ha denunciato, nei confronti dei testi. “E’ stata perfino inventata – ha insistito – un’infrazione che non esiste nel libro delle leggi”. “Tutto si sta sbriciolando, il pubblico lo comprende e la giustizia prevarrà”, ha concluso dicendosi certo che il voto popolare del 23 marzo lo porterà di nuovo alla vittoria.