Pandemia, Blangiardo (pres. Istat): “effetti come terza guerra mondiale”

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AgenPress. “I 120.000 morti sono l’equivalente di quello che è successo tra il 1940 e il 1943”. L’Istat rileva che l’aspettativa di vita si è ridotta di un anno, in Lombardia 2 anni e mezzo in meno.
Il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, afferma che “abbiamo pagato un prezzo così alto durante la pandemia anche perché, per qualche anno, l’investimento nella sanità era stato fortemente ridimensionato”.
“Abbiamo visto – spiega Blangiardo – crescere l’età media dei medici, il carico sui medici stessi, la minor forza lavoro in alcune specialità e quindi anche decisamente meno risorse. Questo quando poi è successo quello che è successo lo abbiamo pagato in modo evidente”, “un altro segnale di criticità è il numero di assistiti per medico che è crescente e rende molto più difficile la possibilità di poter intervenire quando si presentano condizioni di emergenza”.
Per Blangiardo “noi abbiamo vissuto e stiamo vivendo la terza guerra mondiale, i 120 mila morta che ci sono stati da febbraio dell’anno scorso in più sono l’equivalente di ciò che è successo dal 10 di giugno 1940 all’8 settembre del 1943 mettendoci dentro morti civili, militari e dispersi. In termini di vite umane, quello che è successo è stata una catastrofe e i dati statistici ce lo dicono in maniera estremamente chiara”.
Inoltre “in Italia, nel 2020 la quota di poveri raggiunge i livelli più alti mai osservati”. La povertà, spiega Blangiardo, “è aumentata, e forse questo è l’elemento più drammatico, soprattutto al Nord e soprattutto in corrispondenza delle situazione in cui c’era la persona di riferimento della famiglia occupata” con “circa un milione di persone” che si sono aggiunte ai poveri in senso assoluto, secondo i dati preliminari elaborati dall’Istat.
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