Scomparsa del piccolo Nicola. Sindaco: “La storia va contestualizzata”

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AgenPress. Philip Moschetti, sindaco di Palazzuolo sul Senio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Riguardo all’inchiesta sulla scomparsa del piccolo Nicola, poi ritrovato vivo. “A noi la madre ha detto che lui faceva un pisolino tra le 6 e le 7, lei lo ha messo sul lettone con i sandali e poi è andata a lavorare, il bambino si è alzato ed è uscito di casa probabilmente per cercarla –ha affermato Moschetti-. Questo è ciò che a noi risulta, è la soluzione più semplice e immediata.

Loro non avevano ancora fattorizzato che il bambino potesse aprire la porta, questa è una storia secondo me assolutamente plausibile. Probabilmente si è svegliato prima di quanto la madre si aspettasse, ha aperto la porta ed è uscito. Qui da noi la gente lascia le chiavi sulla porta, nelle automobili, funziona così. Non essendoci alcun tipo di recinzione, di cancello, si è incamminato su questa strada, a un certo punto o lo ha sorpreso il buio o si è stancato e si è fermato. I genitori quando sono tornati non l’hanno trovato, sono andati a cercarli con i vicini nella zona più ampia possibile, a un certo momento hanno sentito un pianto interrompendo le ricerche.

Quella sera era molto calda e molto ventosa, probabilmente il pianto che loro hanno sentito è stato spostato dal vento. Queste storie qua, in un ambiente forestale sono plausibile. Il contesto urbano è differente da quello di campagna, di foresta. La gente continua a parlare di particolarità, l’unica loro particolarità è quella di non avere l’energia elettrica. Loro hanno fatto questa scelta, che non è così strana in quel contesto.

In America gli Amish rifiutano addirittura il motore. Se sei in città a volte ti perdi al supermercato, se sei in campagna ti perdi in campagna. Il bambino è stato trovato sotto un tronco rotto che gli faceva un po’ da riparo, in maniera molto simile a quello che fanno molti animali perché i bambini hanno delle reazioni istintive. Quella è una famiglia di apicoltori, se avesse l’energia elettrica non avrebbe alcuna differenza dagli altri abitanti”.

Sulla mobilitazione per le ricerche del bambino. “Voglio ringraziare tutti perché c’è stato un gioco congiunto di cuore e di cervello. Il cuore l’ha messo la popolazione locale, il primo giorno eravamo 300-400 persone impegnate nelle ricerche, c’eravamo veramente tutti. E’ stato un lavoro eccezionale”.

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