AgenPress – Al via il processo per la morte di Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza morto in circostanze misteriose il 18 novembre 1989 sulla statale 106 all’altezza di Roseto Capo Spulico.
In aula l’unica imputata, la ex fidanzata di Bergamini, Isabella Internò, accusata di essere responsabile, in concorso con ignoti, dell’omicidio del calciatore.
Saranno 200 i testimoni che sfileranno davanti alla Corte d’assise di Cosenza, lo hanno deciso i giudici ammettendo la lista dei testi presentata dalle parti. Il processo è stato quindi aggiornato al 25 novembre prossimo dopo una questione preliminare sollevata dalla difesa sulla nullità della riapertura delle indagini, rigettata dalla Corte presieduta da Paola Lucente. Ammessa anche la trascrizione delle intercettazioni più rilevanti.
“Sono molto soddisfatto perché siamo partiti con il piede giusto e adesso viaggiamo” ha detto all’uscita l’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Bergamini. In aula l’avvocato ha fatto un riferimento al processo Cucchi, in cui era legale della famiglia, suscitando le contestazioni della difesa. “Capisco che il processo Cucchi – ha detto Anselmo parlando con i giornalisti – possa far paura al processo Bergamini, perché le tematiche medico-legali sono abbastanza simili. Nel processo Cucchi avevamo trovato un radiologo di fama internazionale ed è diventato un teste della Procura come oggi Fineschi”.
“Finalmente inizia il processo. Abbiamo atteso 32 anni questo momento. La sorella Donata ancora non sta bene mentre è presente il nipote Denis. Non mi aspetto nulla, oggi sarà un’udienza tecnica ma in processi come questi sono possibili i colpi di scena”. Nessun commento, invece dall’avvocato Angelo Pugliese, difensore di Isabella Internò.