AgenPress. “Credo che già nei prossimi giorni la terza dose si estenderà ai 50enni”, annuncia il sottosegretario Andrea Costa, e il ministro della Sanità, Roberto Speranza annuncia: “dal primo dicembre saranno chiamati a dose di richiamo anche chi ha tra 40 a 60 anni.
La terza dose è assolutamente strategica per la campagna vaccinale: siamo all’83,7% di persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Il richiamo ad oggi è stato offerto 2,4 milioni. Abbiamo iniziato da immunocompromessi, fragili, sanitari, over 60 e chi ha avuto J&J che possono avere booster dopo sei mesi”.
Sempre Speranza sottolinea anche il problema del Green Pass e della “durata per i soggetti guariti è di 6 mesi e per i vaccinati e di 12 mesi. Il governo intende avviare un percorso di approfondimento per acclarare se vi siano le condizioni per valutare diversamente il certificato verde rilasciato ai guariti. Le evidenze suggeriscono che il rischio di reinfezione è basso se esposizione a variante si verifica entro 3-6 mesi dalla diagnosi iniziale”.
Comunque sono ancora forti i timori sull’aumento della pandemia dovuto anche alle manifestazioni.
“Siamo preoccupati – afferma il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, che “nelle piazze, vuoi per le castagne, vuoi per le manifestazioni – tutte legittime – vediamo un sacco di cittadini senza mascherina. Ed è il vero problema”.
“Siamo preoccupati – aggiunge Zaia – per il fatto che per colpa di qualcuno si rischia di buttare il lavoro fatto finora. I vaccini risolvono problemi sui numeri dei contagiati e degli ospedali, però è vero che abbiamo un 15% di popolazione non vaccinata. Per diversi motivi, che vanno rispettati, ma comunque debbono perlomeno portare la mascherina”.
“I non vaccinati creano un danno a tutto il sistema sanitario”, dichiara il presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio: “Nella nostra esperienza solo i non vaccinati finiscono in Terapia Intensiva. La fragilita’ del sistema si riscontra sulla carenza di personale, non sui posti letto. Non si trova personale e a quel punto si devono chiudere le attività delle sale operatorie per le altre patologie tranne quelle di urgenza di vita”.
E il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, annuncia un provvedimento sulle manifestazioni in questo periodo di pandemia: “Il diritto di manifestare è costituzionalmente garantito ma esiste anche un bilanciamento dei diritti: si può manifestare, ma servono regole che proteggano gli altri cittadini, il diritto al lavoro e quello alla salute. Sto per emanare una direttiva che tiene conto di questi principi, riconoscendo il diritto alla manifestazione con delle regole ben precise. Oggi tornerò a Roma e metterò a punto gli ultimi aspetti”.
Il sottosegretario all’Interno Sibilia spiega che la circolare con le nuove regole sui cortei “è in invio a tutti i questori e ai prefetti” e le norme “partono già da oggi, poi saranno affrontate anche per il fine settimana nei vari comitati di ordine e sicurezza pubblica che daranno le indicazioni nei luoghi delle manifestazioni”.
Per il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, nella regione c’è “il più grande cluster della storia della pandemia, per colpa delle manifestazioni”. “Se dovessero proseguire i numeri dei contagi come ora c’è il rischio che noi entro fine mese, e probabilmente prima, andremo in zona gialla. Vuol dire che dopo apriremo le porte alla zona arancione e si comincia a penalizzare le attività economiche”. “Non ce lo possiamo permettere – sottolinea Fedriga – di mettere in ginocchio chi ha già sofferto tanto, penso a baristi e ristoratori, si è rialzato con grande forza ed è andato avanti. Non possiamo far pagare loro il prezzo di persone che inseguono menzogne” sui vaccini. Fedriga ribadisce: “Il mio appello al vaccino è accorato: malgrado gli insulti che mi sto prendendo per questa posizione di razionalità e di buon senso non mi fermo. Sappiano che i pasdaran no vax e i pasdaran delle menzogne con me non troveranno terreno fertile”. “Invito tutti a partecipare alla campagna vaccinale e chi deve fare la terza dose la faccia – aggiunge – oggi è l’unico modo per salvare la parte sanitaria, penso agli ospedali sovraccarichi, abbiamo dovuto sospendere alcune attività all’ospedale Cattinara di Trieste perché i numeri dei ricoverati per il Covid sono enormi e stanno crescendo sempre di più, ma anche per salvaguardare l’economia, per non tornare a periodi di chiusure che non possiamo più permetterci”.
“E’ inaccettabile – conclude Fedriga – che oggi che abbiamo un’arma per combattere la malattia non la si utilizzi perché qualcuno crede alle stupidaggini che legge sui social” sui vaccini.