AgenPress – Dal punto di vista individuale, la scelta di investire il proprio tempo in un
corso di dottorato è associata alle prospettive che questi offrono in termini
di congenialità delle offerte professionali, ma anche di retribuzioni.
Aumenta in Italia il numero delle donne con il dottorato di ricerca, ma si registra un gap salariale che arriva anche a 700 euro con i colleghi uomini e, in generale, i dottori di ricerca italiani guadagnano 1.000 euro in meno rispetto a coloro che lavorano all’estero: sono questi alcuni degli elementi critici che emergono dalla presentazione della terza ‘Relazione sulla ricerca e l’innovazione, presentata oggi al Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
Il primo dato che emerge è che gli studenti che conseguono il dottorato in Italia riescono a percepire un reddito medio assai superiore all’estero che in Italia, e ciò vale sia per gli uomini che per le donne. Per quest’ultime, tuttavia, il reddito percepito all’estero è quasi 1,7 volte superiore a quello percepito in Italia, mentre raggiunge una proporzione pari a quasi 1,5 per gli uomini.
I settori disciplinari dove si osservano redditi maggiori sono Scienze mediche, Scienze fisiche e Ingegneria industriale e dell’informazione. Immediatamente al di sotto troviamo Scienze giuridiche e Scienze economiche e statistiche, mentre come fanalino di coda si collocano le Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche e le Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche: si conferma nuovamente che gli studi
umanistici sono quelli meno profittevoli.
A livello aggregato, c’è un divario preoccupante tra le retribuzioni medie conseguite da uomini e donne: anche dopo solo pochi anni dal conseguimento del titolo, inizia ad esserci una inquietante polarizzazione di genere, con le donne che guadagnano in media 373 euro in meno degli uomini.
Ancora più inquietante è il fatto che tale divario non sia solo associato ad una caratteristica disciplinare: esso si manifesta, in modo più o meno vasto, in tutte le aree disciplinari.
Il maggior gap salariale tra uomini e donne si registra nelle Scienze mediche, con una inaccettabile differenza di reddito pari
addirittura a 704 euro. A seguire troviamo Scienze matematiche e informatiche, Ingegneria industriale e dell’informazione e Scienze giuridiche, che registrano una differenza reddituale rispettivamente di 325, 312 e 312 euro.
Il divario è più contenuto nelle Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e
storico-artistiche e nelle Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche, i due settori in cui vi è una preponderanza di donne e dove le retribuzioni sono più basse.
Il rapporto indica infinee che molti dottori di ricerca in Italia trovano occupazione all’estero, dove il reddito medio mensile, dopo 6 anni dal conseguimento del titolo, è pari a 1.679 euro in Italia e a 2.700 euro all’estero.