AgenPress – La Commissione europea ha deciso di registrare un’iniziativa dei cittadini europei intitolata “Fur Free Europe”. Gli organizzatori dell’iniziativa chiedono alla Commissione di introdurre un divieto a livello dell’UE di tenere e uccidere animali ai fini della produzione di pellicce. Chiedono inoltre il divieto di immettere tali pellicce e prodotti che le contengono sul mercato dell’UE.
Poiché l’iniziativa dei cittadini europei (ICE) soddisfa le condizioni formali, la Commissione ritiene che ciò sia legalmente ammissibile. La Commissione non ha analizzato la sostanza della proposta in questa fase.
Se gli organizzatori in un anno di tempo saranno capaci di raccoglierne almeno un milione da almeno sette Paesi Ue a sostegno dell’iniziativa, la Commissione europea dovrà prenderla in considerazione, esaminarla e dare una risposta.
Prossimi passi
Dopo la registrazione odierna, gli organizzatori possono iniziare a raccogliere firme. Se un’iniziativa dei cittadini europei riceve un milione di dichiarazioni di sostegno entro un anno da almeno sette diversi Stati membri, la Commissione dovrà reagire. La Commissione potrà decidere se portare avanti o meno la richiesta e sarà tenuta a spiegarne la motivazione.
L’iniziativa dei cittadini europei è stata introdotta con il trattato di Lisbona come strumento di definizione dell’agenda nelle mani dei cittadini. È stato lanciato ufficialmente nell’aprile 2012. Le condizioni per l’ammissibilità sono:
(1) l’azione proposta non esula manifestamente dall’ambito dei poteri della Commissione di presentare una proposta di atto giuridico,
(2) non è manifestamente abusiva, frivola o vessatorio e
(3) non è manifestamente contrario ai valori dell’Unione. Dall’inizio dell’ICE, la Commissione ha ricevuto 112 richieste di avvio di un’iniziativa dei cittadini europei, 88 delle quali erano ammissibili e quindi qualificate per essere registrate.
Ogni anno, circa 32,1 milioni di animali nell’Unione europea vengono tenuti e uccisi esclusivamente ai fini della produzione di pellicce. I visone, volpe e procione, le principali specie animali allevate negli allevamenti di pellicce, sono ancora essenzialmente animali selvatici, che sono stati soggetti a poca selezione attiva per mansuetudine e adattabilità agli ambienti di prigionia. Non sono adatti per essere conservati per scopi di produzione. Questi animali trascorrono vite brevi e miserabili in piccole gabbie di filo metallico, solo per essere gasati o fulminati a morte quando le loro pelli sono al loro apice.