AgenPress – La corte d’assise di Brescia ha condannato all’ergastolo Giacomo Bozzoli per l’omicidio e la distruzione del cadavere dello zio Mario, l’imprenditore bresciano svanito nel nulla l’8 ottobre 2015 dalla fonderia di Marcheno. Accolta la richiesta di condanna all’ergastolo avanzata dai pm. La difesa invece aveva chiesto l’assoluzione. La sentenza è stata letta dal presidente della Corte Roberto Spanò dopo oltre 10 ore di camera di consiglio.
Così ha deciso la corte d’Assise di Brescia al termine della camera di consiglio iniziata nel pomeriggio di giovedì 29 settembre e durata per quasi trenta ore. Accolta in pieno, in primo grado, la richiesta della pubblica accusa, nonostante non si sia mai trovata traccia del corpo: il reato contestato è l’omicidio volontario premeditato. La difesa aveva invece chiesto l’assoluzione per totale assenza di prove.
Alla lettura del verdetto Giacomo Bozzoli ha imprecato in maniera udibile da chi gli stava intorno. Si è passato una mano tra i capelli, poi ha parlottato con i difensori. Lasciando l’aula ha dato l’impressione di non essersi reso bene conto di cos’era successo. L’hanno sentito mormorare: “Ma mi hanno condannato?”.