AgenPress – Negli ultimi 10 anni, l’associazione per i diritti degli animali “Dzīvnieku brīvība“, partner di LAV nell’ambito della coalizione internazionale Fur Free Alliance, si è battuta per questo divieto sostenuto da 42mila persone e 50 organizzazioni non governative, che hanno firmato una lettera aperta al Saeima.
Il 22 settembre 2022, in terza e ultima lettura, il Saeima ha adottato con una schiacciante maggioranza di voti (70 favorevoli, 3 contrari) gli emendamenti alla Legge sulla protezione degli animali.
Gli emendamenti sono stati presentati alla Saeima il 9 settembre 2021 da 11 parlamentari di diversi partiti politici.
Nel corso dell’anno, la Commissione per la Politica Economica, Agricola, Ambientale ha valutato diverse proposte e sostenuto la formulazione della legge che vieta l’allevamento di animali “da pelliccia” e prevede che gli allevatori non ricevano compensi economici, subordinatamente a 5 anni di periodo di transizione per lo smantellamento degli allevamenti.
Tenendo conto di precedenti casi internazionali, i membri della commissione hanno riconosciuto questo periodo di transizione come un compenso sufficiente e adeguato per gli allevatori che quindi hanno un tempo sufficiente per ridurre gradualmente la propria attività recuperando quanto investito. Di conseguenza, il divieto entrerà in vigore il 1 gennaio 2028.
Questo è un momento storico per i diritti degli animali in Lettonia: un’enorme vittoria sia per gli animali che per le persone. Vietando l’imprigionamento e l’uccisione di animali per la loro pelliccia, noi, il popolo lettone, affermiamo i nostri valori e il rispetto per gli animali come esseri senzienti. Dimostriamo che, nel nostro paese, la compassione e la ragione sono più importanti dell’avidità e dell’ostentazione. Dopotutto, il nostro atteggiamento verso i vulnerabili, gli animali, è uno specchio della nostra stessa umanità.
Sono quasi 300.000 gli animali come visoni, volpi, cincillà che oggi, in Lettonia, vengono allevati e uccisi ogni anno per la pelliccia.