AgenPress. Matteo Bassetti, primario malattie infettive ospedale San Martino di Genova, è intervenuto nella trasmissione “Prisma” condotta da Andrea Mollas e Cinzia Santangeli in onda su Cusano Italia Tv.
Riguardo le condizioni di Cospito, quali sono le conseguenze sul fisico umano di uno sciopero del genere? “Le conseguenze possono essere importanti – afferma Bassetti – cibo e acqua sono benzina del nostro corpo, è come se al motore mancasse la benzina. Nei primi giorni il nutrimento si prende dal fegato, con il glucosio, poi dai grassi e poi dalle proteine dei muscoli. Più si protrae il non mettere benzina più c’è sofferenza. Le conseguenze possono essere nefaste. Io non conosco la situazione ma dobbiamo capire che tipo di sciopero è. Arrivare a così tanto mette alla prova in maniera seria il nostro organismo”.
Dopo uno sciopero di 4 mesi, il reintegro degli alimenti deve essere graduale? “Dopo così tanti mesi il corpo non è più in grado di assimilare, c’è bisogno di integrare o con integratori, o con alimenti che hanno una grossa portata calorica, o con alimentazione artificiale. Ha presente una pompa alla quale non arriva acqua? Poi non è più in grado di funzionare. Non è così automatico, come la macchina che gli dai benzina e riparte subito”.
Da un punto di vista etico, quale sarebbe la posizione giusta da prendere? “Io non le posso che rispondere che da medico che ha fatto il giuramento di Ippocrate, qualunque cosa abbia commesso tu devi far di tutto affinché questa persona sopravviva. Lui è una persona che non si alimenta da quattro mesi. La mia è una considerazione dal punto di vista medico: noi dobbiamo curare chiunque. Noi non possiamo che spingere affinché questa persona si curi al meglio, deve tornare ad alimentarsi anche con l’ausilio dei medici, anche perché non è così automatico alimentarsi. Cospito per me è come signor Rossi, non c’è differenza legata a quello che è il suo percorso giudiziario”.
È veramente in bilico la salute di Cospito? “Io non sono un esperto di questioni giuridiche, ma nelle carceri ci sono colleghi che operano bene. Immagino che Cospito sia monitorato costantemente. Il problema è capire se c’è bisogno di un’assistenza diversa, ospedaliera, dove possono essere fatte cure che in quel carcere non si possono fare. Altre considerazioni non mi riguardano”.
Possono esserci condizioni non riparabili? “È evidente, un prolungato digiuno porta alla rimozione dei tessuti, come dei muscoli, il fatto che abbia difficoltà a deambulare è perché si va a prendere il nutrimento dal muscolo per portarlo ad altri organi vitali. Il problema è di tipo medico sanitario. A chiunque deve essere garantita la miglior assistenza medica possibile, e credo che sia garantita”.