AgenPress. Massimo Cacciari, filosofo, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi e Roberta Feliziani su Radio Cusano Campus.
Sulle polemiche legate al 25 aprile. “Il nostro è un Paese che a livello generale non ha mai riflettuto, sul piano della formazione culturale, su queste vicende -ha affermato Cacciari-. Si tratta di pura propaganda da una parte e dell’altra. Da una parte si cerca di utilizzare il tema dell’antifascismo senza declinarlo in nessun modo, per denigrare un governo di destra. Dall’altra parte c’è un tentativo di oscurare la propria storia politica, nel dire che non è vero… Uno spettacolo penoso. Anziché riflettere su cosa è stata la Seconda guerra mondiale, su cosa sono stati i totalitarismi del 900, ci sono chiacchiere che esistono soltanto da noi perché in altri Paesi neanche si sognano di fare certe polemiche. Non si è metabolizzata da noi la sconfitta complessiva dell’Europa in tutte le sue componenti, perché è stata la sconfitta delle socialdemocrazie che hanno vinto la guerra solo grazie all’intervento americano e a quello sovietico. Certo, poi c’è stata la resistenza, ma che sarebbe stato pateticamente insufficiente da solo per vincere il nazifascismo. Questo discorso era molto chiaro nei padri fondatori. Purtroppo poi soprattutto da noi è subentrata questa vulgata tra nostalgici risibili e tra quelli che hanno raccontato di aver vinto”.
Sul pericolo fascista. “Non c’è nessun pericolo fascista, il fascismo non interessa più a nessuno. Il fascismo è stato un fenomeno di massa, nato grazie a diversi fattori dell’epoca irripetibili. Ci sono pericoli di neo autoritarismo questo sì, perché c’è una democrazia rappresentativa sempre più in crisi, una situazione economico-sociale sempre peggiore e adesso c’è addirittura una guerra in corso. O disinneschiamo queste emergenze oppure le nostre democrazie conosceranno un ritorno del neo autoritarismo, ma che non c’entra nulla col fascismo. Ci sono quei pochi coglioni che fanno i nostalgici e quelli che agitano lo spettro del fascismo per fare propaganda”.
Sul centrosinistra. “Pd e M5S creperanno se non sapranno giocare la coalizione. Io penso che finiranno col mettersi d’accordo, prima sulle questioni che riguardano le amministrative e poi a livello nazionale. Fintanto che rimane anche uno straccetto di maggioritario se non hai una coalizione perdi. La Meloni a destra è un segnale di novità, dall’altra parte se la Schlein e Conte trovano un punto di mediazione si può avviare un processo per avere una destra e una sinistra relativamente serie”