Ciocca, Lega: l’appello alle borseggiatrici: “Perché invece di rubare non andate a lavorare?”

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AgenPress. “E’ assurdo che ad ora, ad una mia ipotesi di lavoro avanzata provocatoriamente alle borseggiatrici, non abbia ancora ricevuto alcuna telefonata. Le ho incontrate stamane insieme a Matthia Pezzoni, brutalmente aggredito qualche settimana fa proprio da alcune di loro, ma non ho ricevuto risposte.

Un chiaro ed inequivocabile segno, mi verrebbe da pensare, di come queste criminali, per cui l’Unione europea paga miliardi da anni per la loro integrazione, con soldi pubblici di tutti noi contribuenti, forse preferiscano rubare il frutto del lavoro altrui piuttosto che lavorare onestamente, come milioni di cittadini.

E’ evidente che dietro a queste ladre, ingranaggio di un sistema ben più ampio ed articolato, vi sia una organizzazione criminale che le tiene sotto ricatto. Un sistema ben congegnato che sfrutta il loro stato di maternità, ben consapevole che con l’attuale legge, che stiamo provvedendo a modificare nonostante la contrarietà della sinistra, verranno rilasciate subito dopo il fermo da parte delle autorità competenti.

Agire per fermare e denunciare questo sistema criminale vuol dire muoversi per arginare una struttura ben più complessa che le alimenta, in cui i crimini spaziano dallo spaccio alla delinquenza minorile delle baby gang a cui assistiamo quotidianamente oramai, come documentato dai ragazzi di Milano Bella da Dio e del Comitato Sicurezza per Milano.

Visto che l’amministrazione comunale a guida Beppe Sala sembra disinteressarsi completamente alla situazione di insicurezza cittadina, ho deciso di scendere in campo in prima persona. A rimetterci non devono più essere i cittadini, le famiglie ed i lavoratori che ogni giorno si ritrovano inconsapevolmente vittime di furti, minacce ed aggressioni fisiche e verbali! Basta!”

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