AgenPress. Il salario minimo era nel nostro programma elettorale ed è oggi ancora più necessario. Abbiamo tre milioni di lavoratori poveri colpiti più di ogni altro quintile dall’inflazione (17% nel ‘22).
Siamo stati favorevoli alla riduzione del numero dei percettori di RdC ma non possiamo mandarli a ingrossare le fila di chi lavora a 4,5 euro l’ora. Con le altre opposizioni stiamo lavorando per raggiungere una proposta unitaria. Le distanze politiche restano ma per noi viene sempre prima il merito. Per questo sosteniamo le riforme Nordio o l’esclusione dei controlli inutili della Corte dei Conti.
Se c’è una rivoluzione necessaria in Italia è proprio quella di valutare con serietà e oggettività le cose da fare senza appiccicarci etichette e montare inutili scontri ideologici.
E’ quanto dichiara, in una nota, il leader di Azione Carlo Calenda.