AgenPress. Fluttuano con variazioni giornaliere seguendo logiche a volte inspiegabili. Cresce il costo del petrolio e i prezzi del carburante al litro si impennano, il barile scende e il prezzo della verde resta uguale. Si avvicinano le festività e, come per magia, arrivano clamorosi rincari alla pompa, come quelli che si registrano in questi ultimi giorni. In tutto ciò Adico (e non solo..) denuncia da tempo un’attività speculativa imputabile spesso più alle compagnie che ai gestori. Com’era naturale, il cartello con i prezzi medi regionali introdotto da questo governo non ha portato alcun risultato e per gli automobilisti questa è l’ennesima stangata.
La nostra associazione ha provato a paragonare i prezzi della benzina al distributore negli ultimi dieci anni confermando che le cifre di questi ultimi tempi non sono mai state raggiunte.
Così, per esempio, nel 2013 un litro di senza piombo costava circa 1,750 e per un pieno di 50 litri si sborsavano poco meno di 88 euro. Oggi, se va bene, si rischia di tirarne fuori una decina di più. Come detto, il trend è molto vario, anche di settimana in settimana. Resta il fatto che nel 2016 il carburante costava meno di 1,5 euro al litro (1,445), una vera manna. Con 72 euro si riempiva un serbatoio con 50 litri, addirittura 25 euro in meno di oggi. Figuriamoci per vantaggio per le tasche dei cittadini. A dire il vero, il clou del low cost lo abbiamo raggiunto nel 2020, anno della pandemia, con un costo di 1,430 euro al litro (pieno da 71,15). Dal 2023, com’è noto, si è spesso sfondata quota 2 euro anche se in generale i distributori sono tutti sotto questa soglia, almeno nel self (ed eccetto l’autostrada).
“Purtroppo gli aumenti del costo della benzina incidono in modo rilevante su gran parte delle famiglie italiane – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. E alla fin fine su questo delicatissimo punto i governi vivono di slogan e annunci, in particolare sull’abolizione delle accise. O su misure del tutto inutili, se non controproducenti, come quella del cartellone con i prezzi medi regionali. Servono più controlli e azioni incisive contro le speculazioni. Ovviamente, però, la vera rivoluzione avverrà quando si riusciranno a eliminare le assurde accise che insistono da anni sul carburante”