AgenPress. “Ormai da vent’anni il numero dei precari non fa che aumentare. Abbiamo il 200% di insegnanti precari in più rispetto a quello per cui fu emanata la legge 107 del 2015, che avrebbe dovuto risolvere il problema del precariato.
Ci sono anche 10.000 posti su 50.000 che non sono stati assegnati, perché i precari preferiscono lavorare vicino casa piuttosto che lontano: non vogliono lasciare la propria famiglia per uno stipendio che è veramente tra i più mortificanti nella pubblica amministrazione e ghigliottinato dall’inflazione.
Reintrodurre il doppio canale di reclutamento, per assumere insegnanti precari dalla graduatoria da cui sono chiamati, creare una specifica indennità da assegnare a chi lavora fuori sede e cancellare i vincoli alla mobilità del personale scolastico, sono le cose da fare per garantire continuità didattica agli studenti e superare il problema del precariato, stabilizzando i lavoratori”.
Lo scrive in una nota il segretario confederale della Cisal e presidente Anief, Marcello Pacifico.