AgenPress – La Settimana Nobel 2023 si svolgerà dal 2 al 9 ottobre. Il 6 ottobre verrà assegnato il Premio Nobel per la Pace . Secondo Reuters, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il politico russo Alexey Navalny sono tra i favoriti per il premio per la pace di quest’anno.
Allo stesso tempo, gli esperti ritengono che è improbabile che il presidente ucraino, in quanto leader di un paese in guerra, diventi un vincitore. Anche le possibilità di Navalny di vincere il premio per la pace stanno diminuendo, dato che i dissidenti russi hanno vinto l’anno scorso e l’anno prima. Il terzo favorito dei bookmaker è l’attivista uiguro Ilham Tohti detenuto. Tuttavia, le sue possibilità di vincere il premio sono dubbie perché farebbe arrabbiare Pechino.
Henrik Urdahl, direttore del Peace Research Institute di Oslo, ritiene che i candidati più probabili per il premio per la pace saranno i difensori dei diritti umani. In particolare, ha citato Narges Mohammadi dall’Iran, che si batte per i diritti delle donne e contro la pena di morte ed è attualmente in carcere, Mahbooba Seraj dall’Afghanistan, che, nonostante il divieto dei talebani, continua a lottare per il diritto delle ragazze all’istruzione e diritti delle altre donne e rimane a Kabul.
Dan Smith, direttore dell’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma, prevede che tra i contendenti potrebbero esserci il movimento “Fridays for Future” lanciato dall’attivista ambientalista Greta Thunberg, nonché il rappresentante indigeno brasiliano Raoni Metuktire della tribù Cayapo, che sostiene da decenni protezione della foresta amazzonica.
Altri potenziali vincitori includono la Corte internazionale di giustizia dell’Aia (ICJ), l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati UNHCR, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia UNICEF o il Comitato internazionale della Croce Rossa.
Quest’anno la Fondazione Nobel ha deciso di invitare gli ambasciatori della Federazione Russa e della Bielorussia agli eventi di assegnazione del Premio Nobel. Il Ministero degli Affari Esteri ha reagito negativamente a tale decisione.
Diversi politici hanno annunciato il boicottaggio del Premio Nobel a causa della decisione di invitare alla cerimonia russi, bielorussi e iraniani.
In questo contesto, la Fondazione Nobel ha cambiato idea e ha invitato alla cerimonia di premiazione gli ambasciatori della Federazione Russa, della Bielorussia e dell’Iran.