Tassone: “L’autonomia differenziata rompe l’Unità della Nazione, attraverso diseguaglianze codificate per legge”

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AgenPress. I giornali mettono in risalto i risultati del Consiglio Europeo che ha registrato il venir meno del veto che Orbán aveva posto al consiglio di dicembre sugli aiuti all’Ucraiana.
Grande merito per lo sblocco della situazione viene dato alla presidente del consiglio dei ministri Meloni, la quale acquisisce l’adesione del premier magiaro al suo schieramento europeo “Conservatori e Riformisti“. Orbán era stato sospeso dal Ppe per una serie di infrazioni per violazione di diritti civili .
La Meloni nell’operazione ha avuto un ruolo non determinante. Il veto Orbán l’ha ritirato perché gli altri stati membri erano intenzionati a bloccare la concessione dei fondi e la sospensione dal diritto dì voto (il veto veniva così superato).
A questo punto si pone una domanda : Orbán ritira il veto per stato di necessità, ma non da’ alcuna garanzia sui diritti violati in contrasto con i principi su cui si regge l’Unione Europea .
Anzi l’Ungheria mantiene il veto all’adesione della Svezia alla NATO. Ci troviamo in un incrocio tra filo Putinismo e la riproposizione d’un ricatto. La Meloni aderirebbe a una maggioranza europea che confermerebbe l’attuale presidente della Commissione e quindi…..Orbán entrerebbe in questa maggioranza. E’ un controsenso.
La negazione dei principi di libertà non può essere nascosta. Cadrebbe ogni prospettiva di rafforzamento dell’Europa, spesso prigioniera da soffocanti sovranismi.
L’uscita di Orbán dal Ppe è positiva, perché vengono meno equivoci pesanti sulle scelte politiche.
Poi la vicenda della giovane Salis è una pagina nera per tutta l’Europa. La narrazione sulle “prodezze” di Victor Orbán ci debbono far riflettere sul nostro Paese. La maggioranza di governo sta portando avanti il disegno che di fatto abroga la Costituzione e svuota il Parlamento, confinandolo in un ruolo ancillare al premier eletto direttamente dal popolo.
Sostanzialmente affievolito risulterebbe anche il ruolo del Presidente della Repubblica.
L’autonomia differenziata rompe l’Unità della Nazione, attraverso diseguaglianze “codificate” per legge.
Si sta: andando in un terreno dove libertà, democrazia, garanzie di eguaglianza sono stravolte. Allora anche per l’Italia ci sarebbe un problema di diritti civili. Sono questioni serie che non possono essere avvolte dalla nebulosità di un conformismo che non riscalda i cuori,  anzi….
Mario Tassone
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