AgenPress. “Ieri pomeriggio è successo ad un Sovrintendente cinquantenne di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Mantova: fratture multiple al volto per le ginocchiate sferrategli da un detenuto ventiseienne del Marocco con problemi psichici, in carcere per tentato omicidio, ma con una pena da scontare di solo un anno e mezzo.”
Sul caso interviene il Coordinatore della Lombardia per la FP CGIL Polizia Penitenziaria, Calogero Lo Presti: “Il detenuto dopo pranzo si era nuovamente inferto delle ferite alle braccia e il Poliziotto, l’unico in quel momento a poterlo fare per la carenza di Poliziotti soprattutto nelle ore pomeridiane, lo stava accompagnando nel reparto di infermeria del carcere. All’improvviso, il marocchino gli ha sferrato una gomitata in pieno volto e il Poliziotto e caduto a terra, poi ha continuato a colpirlo con delle ginocchiate procurandogli diversi traumi facciali e la rottura del setto nasale e altre fratture composte. Le urla del medico e dell’infermiera hanno richiamato l’attenzione di tre Poliziotti che sono accorsi per bloccare il detenuto e molto probabilmente, salvare la vita al collega che è stato trasportato in ospedale e poi dimesso con una prognosi di 30 giorni.”
“Nel condannare la vile aggressione – prosegue Lo Presti – non possiamo fare a meno di rilevare ancora una volta l’inerzia da parte dell’amministrazione penitenziaria e della politica ad affrontare i temi del carcere che riguardano la presenza di soggetti con fragilità mentale, psichiatrici e tossicodipendenti, ma anche il sovraffollamento e la gravissima carenza di personale di Polizia Penitenziaria. Sollecitiamo un’urgente e seria presa di posizione a tutela della sicurezza e della incolumità delle donne e degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria.”
Mirko Manna della FP CGIL Nazionale: “Sfidiamo qualunque lavoratore pubblico, anche appartenente alle altre Forze di Polizia e Sicurezza, a recarsi al lavoro con la certezza di essere esposti ad un evento del genere che si aggiunge alle migliaia di atti di violenza subiti dalla Polizia Penitenziaria da parte della popolazione detenuta ogni anno. I Poliziotti penitenziari, sono ancora senza efficaci strumenti giuridico-amministrativi per tentare di arginare questo tipo di aggressioni. Sarebbe utile almeno quel minimo di attenzione e vicinanza da parte della propria amministrazione che è pronta a sospendere e rapportare disciplinarmente gli Agenti di Polizia Penitenziaria al minimo inadempimento burocratico e che invece si volta dall’altra parte quando c’è da prendere e soprattutto mantenere, una linea per la tutela del proprio personale”.
La FP CGIL Polizia Penitenziaria – conclude Manna – esprime la propria vicinanza e i più sinceri auguri di pronta guarigione al collega e a tutte le altre decine di Poliziotti che sono ancora in convalescenza per episodi analoghi e al restante personale in servizio”.