AgenPress. “È come cittadino italiano, prima ancora che come Presidente della comunità ebraica di Roma, che esprimo sdegno e profonda preoccupazione per la decisione del Senato accademico dell’Università di Torino di non collaborare con le Università e i centri di ricerca israeliani, che notoriamente sono eccellenze mondiali. Anche direttori di dipartimento dell’ateneo di Torino avevano sottolineato che la libertà di ricerca e di insegnamento sono valori costituzionali. Qualcuno se n’è dimenticato.
Noi, invece, ricordiamo molto bene che le leggi razziali del 1938 sono state precedute e seguite da una propaganda antisemita che è passata attraverso le Università e gli ambienti accademici, e ha portato all’epurazione, alla persecuzione e all’esilio di almeno 200 tra ricercatori e professori universitari, tra cui Rita Levi Montalcini.
La nostra Comunità di Roma ne fu duramente colpita. Boicottare non è quasi mai un buon esercizio di tolleranza, ma qui a essere boicottata è anzitutto la democrazia. Mi rivolgo alle cariche istituzionali e a tutte le forze politiche perché venga ribadito e ripristinato il rispetto della libertà e della democrazia a difesa di diritti intangibili, a partire dal mondo accademico e universitario che ne dovrebbe essere il tempio”.
E’ quanto dichiara, in una nota, il Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun.