AgenPress – Il processo sotto silenzio di Donald Trump entra nel secondo giorno, mentre gli avvocati cercano di selezionare 12 giurati di New York per considerare la colpevolezza o l’innocenza del primo ex presidente degli Stati Uniti ad affrontare un crimine. spese.
Circa la metà dei 100 potenziali giurati interrogati sono stati licenziati dopo aver affermato di non poter giudicare in modo imparziale l’uomo d’affari diventato politico, che sta preparando un tentativo di ritorno alla Casa Bianca mentre combatte quattro casi penali separati.
Si tratta di un evento storico – nessun ex presidente americano ha mai affrontato un procedimento penale ed è soltanto il primo di quattro per Donald Trump – e destinato a creare scalpore non solo per le rivelazioni della pornostar sul loro affaire ma anche perché Trump ha annunciato che salirà sul banco dei testimoni per dire “la sua verità”.
Si è dichiarato non colpevole di 34 capi di imputazione per falsificazione di documenti aziendali relativi a un pagamento in denaro nascosto a una porno star durante i giorni finali delle elezioni presidenziali del 2016. Il reato di basso livello è punibile fino a quattro anni di reclusione.
Il processo è stato istruito dal procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg, nel quale il tycoon è accusato di avere falsificato le sue dichiarazioni finanziarie nel 2016 per occultare 130mila dollari pagati a una ex attrice porno, Stormy Daniels, affinché tacesse sulla loro relazione. I capi di imputazione sono 34 e questo è l’unico procedimento che potrebbe chiudersi prima del voto del 5 novembre.
“Quando entrerò in quell’aula, so che avrò dietro di me l’amore di 200 milioni di americani e che lotterò per la libertà di 325 milioni di americani!” scrive Trump su Truth prima di entrare in tribunale a Manhattan per il processo. Trump ha poi definito il suo processo a New York un “attacco all’America” e una “persecuzione politica. Non è mai successo niente di simile prima”, ha precisato l’ex presidente.
La prima udienza si è conclusa con la decisione del giudice Juan Merchan, che presiede il processo, di respingere la richiesta di ricusazione avanzata dall’ex presidente. La difesa di Trump ha chiesto a Merchan di abbandonare il processo per un presunto “conflitto di interessi” dal momento che sua figlia lavora per un’azienda legata al Partito democratico. Il giudice ha respinto la richiesta sostenendo che si basava su “una serie di riferimenti, allusioni e speculazioni non supportate”.