AgenPress – “Con la sinistra non ci posso stare in Ue. Con il centrodestra si trovano delle sinergie. Penso che anche in Ue vada costruita una maggioranza compatibile. Con le maggioranze arcobaleno, non riesci a fare niente”. Lo dichiara la premier Giorgia Meloni a Skuola.net in un’intervista che sarà online oggi. A chi le chiede se sia meglio stare all’opposizione nel caso di maggioranze ‘arcobaleno’, lei risponde: “sì”. “O riesci a stare in una maggioranza compatibile, aggiunge – che può dare una visione all’Europa, oppure gli altri faranno la loro maggioranza. Io difenderò gli interessi nazionali senza farne parte al Parlamento europeo”.
“Le tempistiche possono anche rimanere le stesse ma devi consentire agli Stati di decidere come lavorarci anche in base alle loro specificità. Ci sono quelli che hanno il nucleare, quelli che hanno l’idrogeno, noi soprattutto al Sud abbiamo il solare, l’idroelettrico, ognuno deve fare con le tecnologie con cui ritiene di farlo, raggiungendo insieme quegli obiettivi. Non serve l’Europa che dica ‘questo sì, questo no’, perché questo distrugge solamente posti di lavoro”.
“Il tema della difesa comune è particolarmente importante in questo momento per l’Unione europea, anche per l’Italia. Quando si parla di difesa si semplifica sempre: a che ci serve, perché spendiamo i soldi. Il problema è che se vuoi proteggere i tuoi cittadini devi essere in grado di difenderti. Se tu non sei in grado di difenderti anche la tua libertà è limitata, la tua sovranità è limitata. Il costo della difesa è il costo della tua indipendenza, della tua capacità di difendere gli interessi nazionali”, ha detto ancora sottolineando che si tratta “di stanziamenti non sulle armi in sé” ma “sulla capacità che hai di difenderti, perché la pace è deterrenza”.
“L’Europa in questo ha un problema, perché ha pensato mentre eravamo in pace che il problema non si ponesse. Invece ci siamo trovati in un mondo senza certezze e dobbiamo correre ai ripari. Siamo tutti nella Nato, bisogna capire come farlo” ma “sicuramente nei prossimi cinque anni dobbiamo lavorare sull’industria della difesa e a rafforzare questo ambito della nostra cooperazione. Non vi fate fregare da quelli che dicono che sono soldi buttati, non sono soldi buttati se vuoi essere libero”.
“Fratelli d’Italia è un partito che difende il principio delle libertà a 360 gradi quindi anche della libertà individuale quindi anche il diritto a non essere discriminati per il proprio orientamento sessuale e su questo siamo assolutamente mobilitati”, ha aggiunto sottolineando però che “io penso che quella libertà debba andare d’accordo particolarmente con i diritti dei più deboli. Lo dico perché vengo tacciata di essere ‘nemica di’ perché non sono favorevole alle adozioni da parte delle coppie omosessuali, ma non sono favorevole banalmente perché ritengo che uno Stato debba occuparsi dei più deboli e che sia sbagliato dire a un bambino per legge che non avrà un padre e una madre”.
“Io – ha aggiunto – sono cresciuta senza uno dei genitori, so cosa vuol dire. Non toglie niente alla legittima aspirazione delle persone di essere genitori”. La premier ha ribadito di non essere “d’accordo con la maternità surrogata perché penso che il corpo delle donne non si compri e i bambini non si comprino”.
“Nel simbolo c’è ‘Giorgia Meloni’ perché dice che ci deve stare. C’è la fiamma tricolore, lo storico simbolo che accompagna i partiti della destra della storia repubblicana: prima il Movimento sociale italiano, poi Alleanza nazionale. Siccome noi andiamo in continuità con quella storia l’abbiamo stilizzata e ripresa”.
“A scuola avevo la media alta con una condotta bassa. Non ero una secchiona, non è che studiassi tanto, però andavo bene. Ero la classica che si chiudeva la notte prima dell’interrogazione, studiava mezzo programma e si presentava preparata. La condotta era bassa, di solito 7 al primo quadrimestre, poi 8 al secondo, alla fine me la cavavo”.
“La mia materia preferita – ha aggiunto – erano le lingue, avrei voluto fare l’interprete. Oltre alla scuola, studiavo da autodidatta”.