AgenPress – Hamas e Israele avrebbero concordato nella seconda fase dell’intesa sulla tregua a Gaza su “un governo ad interim” nella Striscia di cui nessuno dei due avrebbe il controllo. Lo afferma sul Washington Post il giornalista David Ignatius che cita una fonte Usa secondo cui la sicurezza “sarebbe garantita da una forza addestrata dagli Stati Uniti e sostenuta da alleati arabi moderati, in base ad un gruppo di circa 2.500 sostenitori dell’Anp a Gaza, già controllati da Israele”. Secondo la stessa fonte, “la bozza” dell’intesa complessiva è “concordata” e le parti stanno ora discutendo ” dettagli su come applicarla”.
Hamas ha accusato Israele di ritardare i negoziati sulle tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi. “Non siamo ancora stati informati dai mediatori di nulla di nuovo riguardo ai negoziati”, ha detto in un comunicato ufficiale denunciando che Israele “continua la sua politica di procrastinare per guadagnare tempo, con l’obiettivo di ostacolare questo ciclo di colloqui, come è avvenuto nei cicli precedenti”.
“Sono impegnato a favore del piano per il rilascio degli ostaggi ma gli assassini di Hamas insistono con richieste che contraddicono il piano e mettono in pericolo la sicurezza di Israele”, ha detto Benyamin Netanyahu aggiungendo che come “premier di Israele, e per responsabilità nazionale”, non “è pronto ad accettare quelle richieste”. Poi ha ribadito le 4 condizioni necessarie: “Consentire che Israele torni a combattere fino al raggiungimento degli obiettivi; nessun contrabbando di armi a favore di Hamas dall’Egitto; nessun ritorno di terroristi armati a Gaza nord; rilascio subito del numero massimo di ostaggi vivi”.
“Questi sono i nostri principi ferrei. Sono sicuro che se resistiamo per loro raggiungeremo un accordo che permetterà di rilasciare i nostri ostaggi e garantirà che continueremo a combattere finché tutti i nostri obiettivi non siano completati”. “Il modo per liberare i nostri rapiti è continuare a fare pressione su Hamas con tutte le nostre forze”.