AgenPress. Io vedo che l’Europa prende coscienza di alcune cose che non hanno funzionato e di alcune cose che vanno sistemate, sulle quali bisogna lavorare. Si dota di una strategia di difesa, oggi noi siamo consapevoli del fatto che la tua capacità di difenderti è anche la tua capacità di difendere i tuoi interessi nazionali, cosa facile.
Io credo di essere stata uno dei pochi leader al mondo di un partito di opposizione ad aver avuto il coraggio di dire, quando era all’opposizione, che le spese di difesa sono spese che servono per difendere i propri interessi nazionali in modo adeguato.
Questo oggi l’Europa lo capisce, stabilisce che questa è una delle sue priorità, però poi non si dota degli strumenti per perseguire quella strategia. È questo che non funziona. Tutti diciamo che l’Europa ha bisogno di sviluppare e rafforzare la sua industria della difesa, ma quando abbiamo fatto le regole della governance non si è voluto tenere conto adeguatamente degli investimenti che venivano fatti nella difesa.
E la stessa cosa vale per la transizione ecologica, la stessa cosa vale per la transizione digitale. Se hai una strategia, dal mio punto di vista, la devi perseguire. Perché se ti doti di una strategia ma non la persegui, purtroppo in questo contesto rischi di non arrivare a dama.
Dopodiché c’è un problema di competitività. Qui io mi ritrovo molto nella locuzione che è stata utilizzata da una persona che segue molto bene la politica americana che dice “America innovates, China replicates, Europe regulates”. L’America innova, la Cina replica, l’Europa regolamenta. È una fotografia straordinaria del contesto, perché è così.
Cioè l’Europa ha a un certo punto pensato che il suo ruolo principale fosse quello di regolare tutto. Io penso che la soluzione sia regolare meno. Penso che l’Europa in questo scenario è più forte se si occupa meglio delle grandi materie sulle quali gli Stati nazionali non possono competere da soli e si occupa meno delle materie sulle quali gli Stati nazionali hanno una prossimità sulla quale regolando riescono anche a difendere maggiormente le loro specificità.
Se noi continuiamo a pensare di risolvere il problema del nostro sistema produttivo e della nostra competitività aggiungendo regole, temo che rischiamo di non aiutare le nostre imprese.