AgenPress. Voglio dire anche in questo caso senza polemica – sgomberando però il campo da alcune valutazioni a mio avviso poco corrette e sicuramente ingenerose – quelle attribuite a Raffaele Fitto sono deleghe di primissimo ordine.
La delega sulla Coesione vale nel complesso circa 378 miliardi (di cui circa 43 per l’Italia), su un bilancio complessivo di 1200, solo per il ciclo 2021-2027. Senza contare il futuro ciclo di programmazione (al momento non quantificabile ma presumibilmente di portata simile) che sempre la prossima Commissione sarà chiamata a definire insieme con altri Stati membri. Per una Nazione come l’Italia, e specialmente per il Mezzogiorno, si tratta di un interesse nazionale primario.
A questa delega si aggiunge anche quella al PNRR, che vale ulteriori 600 miliardi di euro circa. E questo rappresenta una garanzia per tutti, perché grazie all’ottimo lavoro svolto in questi due anni dallo stesso Fitto, l’Italia è oggi la Nazione più avanti di tutte nella realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nonostante abbia anche il piano più corposo.
La delega del PNRR, secondo le indicazioni della Presidente, dovrà essere esercitata congiuntamente con il Commissario Dombrovskis, e qualcuno ha letto in questo affiancamento una sorta di “ipoteca rigorista”, mentre io credo che questa stretta collaborazione di carattere paritario rappresenti piuttosto l’opportunità per il commissario italiano di far valere le ragioni di una necessaria, maggiore flessibilità, sugli investimenti. Una posizione storicamente italiana che ha trovato soltanto un primo, parziale, accoglimento nella riforma del Patto di stabilità appena entrata in vigore.
Si tratta di un ruolo che diverrà ancora più importante dopo il giugno 2026, quando proprio le nuove regole della Governance richiederanno a ogni governo di pianificare investimenti ulteriori rispetto a quelli che si concluderanno con il Pnrr, sempre che l’Unione Europea non decida di derogare la scadenza del Next Generation EU, come già alcune nazioni stanno chiedendo.
Inoltre, come specificato nella lettera di incarico della Presidente Von der Leyen, rientreranno nell’area di competenza, o meglio dire di coordinamento, di Fitto, materie di importanza decisiva e di interesse strategico per l’Europa e per l’Italia: agricoltura, i trasporti, il turismo, la pesca e l’economia del mare.
Deleghe strategiche, per l’Italia e per l’Europa, affidate a Commissari che dovranno fare riferimento al Vicepresidente esecutivo e che saranno cruciali per ritrovare equilibrio in alcune scelte europee degli ultimi anni, che – come sappiamo – hanno finito col penalizzare fortemente alcuni di questi settori produttivi.