AgenPress. Gianfranco Fini boccia la legge Varchi sulla maternità surrogata come reato universale. Intervistato dalla rivista Il Mondo, Fini ha detto: “Conosco Giorgia Meloni da quando aveva 15 anni e la considero all’altezza del compito. Ma alla destra, su alcune questioni, in particolare sui diritti civili, non guasterebbe una maggiore curiosità e quindi, di conseguenza, una maggiore apertura.
Nel ’74”, prosegue Fini, “il Msi sostenne l’abrogazione del divorzio proposta dalla Dc per un calcolo squisitamente politico: io la pensavo diversamente, e, con me molti altri ragazzi. Quando cominciò la polemica sulle unioni civili, pensavo che fosse assurdo negare a due uomini o a due donne che si amavano la possibilità di garantirsi reciprocamente davanti a un ufficiale.
All’epoca non c’era il problema dei figli, perché la scienza non lo consentiva, ma oggi credo che un po’ più di flessibilità non guasterebbe. Questa legge è un manifesto del conservatorismo. Personalmente ne avrei fatto meno”.