Parigi. Macron esclude le dimissioni. Resto presidente fino a fine mandato. Nuovo premier nei prossimi giorni. Estremisti e populisti hanno agito con cinismo e caos

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AgenPress – Il presidente francese Emmanuel Macron ha escluso le dimissioni, affermando che resterà al potere fino alla fine del suo mandato nel 2027 e nominerà un nuovo primo ministro nei prossimi giorni, dopo che lo storico crollo del governo ha gettato la Francia nel caos politico.

“Mi avete affidato un mandato democratico di cinque anni e lo porterò a termine fino in fondo”, ha affermato in un discorso televisivo al popolo francese giovedì sera.

Il capo dell’esecutivo “ha ricevuto la censura, la prima volta in oltre 60 anni, perché l’estrema destra e l’estrema sinistra si sono unite”.

“Nonostante le concessioni fatte da Michel Barnier a tutti i gruppi parlamentari” secondo Macron, il governo “è stato sfiduciato perché estrema destra ed estrema sinistra si sono unite in un fronte antirepubblicano”. E, diretto ai socialisti, ha aggiunto che “delle forze che governavano fino a ieri la Francia, hanno scelto di aiutarli”.

In sostanza, per Macron,“si sono uniti gli estremisti e i populisti. Agiscono con cinismo e con senso del caos”. Il presidente ha ringraziato il primo ministro “per la sua dedizione e la sua combattività”, ricordando che Barnier “mi ha rassegnato oggi le dimissioni sue e del suo governo e ne ho preso atto”.

“Non mi farò carico dell’irresponsabilità altrui”, nominerà un primo ministro “nei prossimi giorni” e gli darà istruzioni di formare un governo “nell’interesse generale, che rappresenti tutte le forze politiche che possono partecipare”, o che, almeno, si impegnerà a non far cadere il governo.

Lo scioglimento delle Camere, anche se “ineluttabile”, ha detto l’inquilino dell’Eliseo, “non è stato compreso”. La dissoluzione dell’Assemblea Nazionale dopo il flop alle elezioni europee del 9 giugno “non è stata capita”, “è mia responsabilità”, ha spiegato il presidente francese, annunciando ora “una legge speciale” per l’esercizio finanziario del 2025 “entro metà dicembre”, “una legge temporanea che consentirà, come previsto dalla Costituzione, la continuità dei servizi pubblici e della vita del Paese”. Macron ha aggiunto che tale legge speciale “applicherà per il 2025 le scelte del 2024” in tema di manovra finanziaria.

Macron vuole dar vita a un “governo di interesse generale”, ribadendo che “non possiamo permetterci l’immobilismo. Nei prossimi giorni nominerò un primo ministro che unisca le forze politiche”, ha poi anticipato, che “dovrà fare una legge speciale, la legge di bilancio sarà la priorità”.

Il voto di sfiducia di mercoledì è stato sostenuto da un’alleanza di partiti di sinistra e da parlamentari del National Rally di estrema destra e anti-immigrazione di Marine Le Pen, con un totale di 331 legislatori, una netta maggioranza, che hanno votato per rovesciare il governo. Macron ha accusato il partito di Le Pen di “scegliere il disordine”.

La Francia, che si trova ad affrontare un deficit pubblico crescente, rischia di chiudere l’anno senza un bilancio per il 2025 o un governo stabile, nonostante la Costituzione preveda misure speciali che eviteranno una chiusura del governo in stile statunitense.

Macron deve ora trovare un primo ministro che si assuma il difficile compito di guidare un governo di minoranza in un parlamento profondamente diviso. Sarà il quarto primo ministro francese quest’anno.

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