Con il Primo Ministro Kristersson siamo d’accordo sul fatto che, oggi più che mai, siano soprattutto due le questioni che l’Europa non può permettersi di eludere: e cioè la sicurezza dei nostri cittadini e la competitività del nostro sistema produttivo
AgenPress. Sono molto contenta di accogliere oggi a Roma il Primo Ministro svedese Kristersson, al quale mi unisce una solida amicizia personale e una comunanza di vedute che rispecchiano lo storico legame tra le nostre due Nazioni. Ma non posso non aprire anche rinnovando la solidarietà e il cordoglio del popolo italiano per la tragedia di Örebro di inizio febbraio.
Con il Primo Ministro abbiamo fatto il punto sull’ottimo stato delle nostre relazioni bilaterali e ci siamo confrontati sulle principali questioni all’ordine del giorno dell’agenda europea e internazionale. Abbiamo diversi importanti appuntamenti a partire dai prossimi Consigli europei, c’è un Consiglio europeo informale convocato il prossimo 6 marzo per trattare prevalentemente la questione legata all’Ucraina e alla sicurezza. C’è stata stamattina anche una breve riunione in videoconferenza e c’è un altro importante Consiglio europeo ordinario il 20 marzo per affrontare la questione della competitività.
E con il Primo Ministro Kristersson siamo d’accordo sul fatto che, oggi più che mai, siano soprattutto due le questioni che l’Europa non può permettersi di eludere: e cioè la sicurezza dei nostri cittadini e la competitività del nostro sistema produttivo. Sicurezza certamente difesa, e questo vuol dire che l’Europa deve avere il coraggio di lavorare in maniera concreta per consolidare quel pilastro europeo dell’Alleanza Atlantica di cui si parla da molto tempo e che deve affiancarsi al pilastro nordamericano, in un’ottica di complementarità strategica. Perché la NATO rimane, ancora di più dopo l’ingresso della Svezia e della Finlandia, la pietra angolare della nostra sicurezza, ma deve avere oggi anche un approccio che sia il più possibile a 360 gradi. Significa a 360 gradi dal punto di vista geografico, per noi è molto importante l’attenzione al fianco Sud dell’Alleanza, oltre chiaramente al fianco Est. Ma significa un approccio a 360 gradi anche nel considerare il concetto di minaccia oggi. Oggi il concetto di minaccia e di sicurezza è un concetto molto più esteso di quanto non lo fosse in passato.
Per farlo dobbiamo spendere di più, ma anche riuscire ad incrementare gli investimenti. Io penso che la scelta, annunciata, della Presidente Ursula von der Leyen di escludere le spese per la difesa dal Patto di Stabilità sia un primo passo, ma a questo devono seguire altre soluzioni.
Con Ulf abbiamo affrontato questo punto, avendo ben in mente il quadro molto complesso nel quale ci stiamo muovendo, gli sforzi che tutti stiamo portando avanti insieme in particolare per gettare le basi di una pace giusta e duratura in Ucraina. Un obiettivo che è possibile raggiungere solo se a Kiev verranno fornite adeguate garanzie di sicurezza per essere certi che quello che abbiamo visto in questi tre anni non accada di nuovo e per essere certi che la Nazioni europee che più si sentono minacciate possano invece sentirsi al sicuro.
Io ho sempre detto e ritengo che queste garanzie di sicurezza debbano essere realizzate nel contesto dell’Alleanza Atlantica perché penso che questa sia la cornice migliore per garantire una pace che non sia né fragile né temporanea e che appunto scongiuri il rischio che l’Europa possa ripiombare presto nel dramma della guerra. Altre soluzioni, come ho già detto, mi sembrano più complesse e francamente meno efficaci. Sicurezza vuol dire anche sicurezza dei confini, contrasto all’immigrazione irregolare, altra materia che ci ha visto lavorare molto bene insieme con il Primo Ministro svedese. C’è, da questo punto di vista, una grande convergenza di vedute.
Voglio ringraziare ancora una volta Ulf sia per il lavoro che facciamo insieme per sviluppare a livello europeo soluzioni innovative, sia per essere una delle Nazioni che stanno supportando la posizione del Governo italiano di fronte alla Corte di Giustizia europea sulla questione dei Paesi sicuri, anche per supportare il protocollo Italia-Albania. La questione dei Paesi sicuri, come voi sapete, è cruciale non solamente per l’Italia, non solamente per il protocollo Italia-Albania, è cruciale per riuscire a portare avanti una politica di rimpatri che sia più efficace e, poiché noi stiamo lavorando per garantire una politica europea dei rimpatri che sia più efficace, il nodo da sciogliere diventa chiaramente fondamentale. Ringrazio il Primo Ministro anche per l’attenzione alla dimensione esterna della migrazione.
La Svezia ha deciso di aderire al processo di Roma, un’iniziativa ampia lanciata dal Governo italiano, che coinvolge sempre più Nazioni che, pur non affacciandosi sul Mediterraneo, capiscono quanto questa materia sia una materia che a ogni latitudine ci coinvolge e ci riguarda tutti quanti. Con il Primo Ministro Kristersson abbiamo sperimentato questo nuovo modo di affrontare i grandi temi che investono nel nostro continente. Anche in occasione, ne parlavamo, del Vertice Nord-Sud di Saariselkä, una buona nuova iniziativa che racconta anche quanto Nazioni che in passato nella dimensione europea si sono spesso trovate su fronti contrapposti oggi comprendano come le minacce che dobbiamo affrontare, le sfide che stiamo affrontando, siano sfide che hanno bisogno del punto di vista di ciascuno.
Io l’ho trovata un’iniziativa molto intelligente e ci sono tante cose che oggi mettono insieme le necessità, le priorità anche in tema di sicurezza di Nazioni come l’Italia e la Svezia. Penso alla questione per esempio della sicurezza delle infrastrutture critiche sottomarine, è un tema che ci dimostra quanto in realtà Mediterraneo e Baltico non siano poi così lontani e gli ultimi eventi, oggettivamente preoccupanti, ci dicono quanto sia importante continuare a lavorare insieme, peraltro in un ambito – quello della sicurezza delle infrastrutture critiche sottomarine – dove l’Italia può mettere a disposizione una particolare competenza, un particolare know-how.
Penso ovviamente ai grandi margini di collaborazione che Italia e Svezia hanno da sviluppare anche a livello bilaterale, penso in particolare all’industria della difesa, alla cooperazione scientifica e tecnologica e in un altro dominio anche fondamentale che è quello dello spazio, un ambito nel quale l’Italia ricopre un ruolo di primo piano a livello europeo e ha una vasta radicata esperienza da condividere, senza dimenticare ovviamente i tanti investimenti che le più importanti imprese svedesi continuano a fare in Italia, così come gli investimenti importanti di tante aziende italiane all’estero e che chiaramente rappresentano e dimostrano anche la fiducia che c’è nei nostri reciproci sistemi produttivi. Quindi grazie davvero Ulf per questa presenza e per questo importante confronto che abbiamo avuto.
Credo che anche grazie a questa visita le nostre relazioni bilaterali e la nostra capacità di lavorare insieme nel quadro complesso, più ampio nel quale ci troviamo, cresceranno ancora.