Tassone: “Celebriamo il 25 Aprile per ridare vita ai partiti superando la vergogna dei Movimenti personali”

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AgenPress. Sono trascorsi ottanta anni dall’ aprile del 1945. La Resistenza contribuì a evitare al nostro Paese l’umiliazione di una lunga occupazione e della divisione territoriale.
Il sangue di tanti giovani e madri e padri di famiglia fu il tributo generoso che consentì all’Italia di riscattarsi dal passato e imboccare il percorso della libertà e della credibilità nel consesso internazionale. Pagine struggenti di dolore non si possono cancellare.
Molto si deve a De Gasperi e ai tanti esponenti democratici a fronteggiare chi intendeva continuare la lotta interna per una svolta autoritaria. I protagonisti della Resistenza sono stati molti e nessuno è stato il tutto.
Nella ricorrenza del 25 Aprile, dopo 80 anni, si dovrebbe interrompere il circuito dei riti, delle solite manifestazioni di intolleranze incomprensibili per interrogarsi se, in questo lungo presente, il patrimonio resistenziale sia stato manomesso o è intatto.
Infatti che senso ha disquisire sul fascismo o sull’antifascismo e chiedere una professione di fede antifascista a chi ha convenienza a non rifiutare? Oggi la nostra democrazia ha subito e subisce erosioni.
In un ampio arco temporale dal 1994 in poi, con le riforme elettorali, la politica ha subito dei contraccolpi e il Parlamento è stato ridotto a un “moncherino”.
I fascisti della prima ora alimentarono l’odio verso il Parlamento che fu distrutto e oggi si sta riproponendo. Il moto eversivo del 1994 della massoneria deviata, di procure d’assalto, il pool di mani pulite hanno alimentato odii veri nei confronti della politica. Il Parlamento era indicato come “contenitore “di ladri.
Da più parti si invocava la gogna e difronte i tanti suicidi si era persa la pietà. Molti inquisiti sono stati prosciolti, ma un odio implacabile del popolo ha distrutto la sua Istituzione che lo rappresentava, presidio delle libertà e dei suoi diritti.
Oggi con un Parlamento afono, tutto è risolto? Non ci sono più i disonesti? No, oggi in Italia sono disseminati poteri reali che agiscono violando leggi e garanzie costituzionali.
Non c’è più lo Stato di diritto.
I “decisori “distribuiti nei vari gangli del poteri sono solo appartenenti a cordate di fedeli amici…. Che senso ha pretendere dalla Meloni una dichiarazione sull’antifascismo quando sostanzialmente il suo progetto sul premierato di un esecutivo forte e un Parlamento debole, pur non ancora approvato, è sostanzialmente realizzato?
Celebriamo il 25 Aprile, invocando una nuova Resistenza per ricostruire lo Stato democratico, per ricomporre il tessuto della partecipazione, per ridare vita ai partiti superando la vergogna dei Movimenti personali.
Nello spirito della Costituzione bisogna trovare le motivazioni per una nuova Resistenza per salvare e ricomporre il patrimonio di Valori del 25 aprile del 1945!
Mario Tassone (ex deputato della Repubblica Italiana – già vice Ministro).
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