AgenPress. “Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell’amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un’unica famiglia.”
Le parole di Leone XIV sono intervallate dall’emozione e dalla commozione che già all’elezione si era vista sul suo volto e dagli applausi di una piazza San Pietro gremita da circa 200 mila persone.
Il desiderio di Leone XIV è unico e condiviso, in un tempo di discordia, dove ci sono “troppe ferite causate dall’odio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso, da un paradigma economico che sfrutta le risorse della Terra ed emargina i più poveri”.
Una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato.
La Chiesa disegnata da Papa Leone XIV è dunque una Chiesa missionaria, non chiusa in un piccolo gruppo o in un atteggiamento di superiorità, ma pronta a “offrire a tutti l’amore di Dio, perché si realizzi quell’unità che non annulla le differenze, ma valorizza la storia personale di ciascuno e la cultura sociale e religiosa di ogni popolo”.
Fratelli, sorelle, questa è l’ora dell’amore! La carità di Dio che ci rende fratelli tra di noi è il cuore del Vangelo…costruiamo una Chiesa fondata sull’amore di Dio e segno di unità, una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l’umanità – afferma il Papa -.